Lirico, il restauro è finito Riapertura a fine ottobre

Il teatro rinasce dopo 22 anni di chiusura per progetti falliti e lavori in ritardo. Il 15 luglio la consegna al gestore. Il Comune: sarà dedicato a Giorgio Gaber

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di Massimiliano Mingoia

Dall’incubo al sogno. Il restauro conservativo del Lirico finirà il 30 giugno, il teatro riaprirà a fine ottobre e sarà intitolato a Giorgio Gaber. Gli assessori comunali Marco Granelli (Lavori pubblici) e Filippo Del Corno (Cultura) ieri mattina hanno mostrato prima ai consiglieri comunali e poi ai giornalisti lo stato del cantiere. Rifiniture a parte, i lavori nel teatro di via Larga nato nel 1776 e chiuso da 22 anni sono quasi terminati. Un investimento da 16 milioni di euro. Granelli annuncia: "Il 15 luglio consegneremo il Lirico alla società che ha vinto il bando per la gestione, Stage Entertainment". A quel punto, la multinazionale olandese, che a Milano già gestisce il Teatro Nazionale di piazza Piemonte, avrà tre mesi per montare gli arredi, in primis le poltroncine rosse per platea e palchi, e allestire il ristorante panoramico e il bar nel foyer.

Per ora, al Lirico, di poltroncina rossa ce n’è solo una, per mostrare come saranno le altre. Ma il teatro fa un’ottima impressione. Gli ori (finti) originari sono stati riportati alla luce dopo che gli operai hanno rimosso l’amianto da quelle superfici e le lampade a canna degli anni Trenta sono state rimesse a posto. La Torre scenica è nuova e imponente mentre la buca per l’orchestra è vecchio stile, ma può diventare il prolungamento del palco grazie a un sistema meccanico. I marmi dei pavimenti e il giallo “Milano’’ delle pareti esterne riportano alla memoria la storia che il Lirico ha vissuto, dall’ultimo discorso di Mussolini nel 1944 ai concerti di Gaber degli anni Settanta.

Insomma, ormai si vede la luce alla fine del tunnel. Un lungo tunnel. Sì, perché l’immobile comunale di via Larga è chiuso dal 1999: ventidue anni di abbandono, progetti abortiti, bandi andati a vuoto. E anche l’ultimo cantiere non è filato liscio come l’olio, anzi tutto il contrario: i lavori partiti il 19 aprile 2016 si sarebbero dovuti concludere nel luglio 2017 ma hanno accumulato quasi quattro anni di ritardi a causa delle difficoltà dell’impresa appaltatrice, la Garibaldi Fragasso, del ritrovamento di amianto, della sospensione dei lavori per l’emergenza coronavirus e della necessità di rendere i camerini anti-contagio.

Problemi del passato, finalmente si può guardare al futuro. Del Corno spiega che "la programmazione mescolerà musica, teatro, danza. Sarà un teatro con vocazione sperimentale ma al tempo stesso popolare, la sua caratteristica da sempre vista la capienza: 1.517 posti". L’assessore porterà oggi in Giunta la delibera per intitolare il Lirico a Gaber, "sì, perché il suo teatro-canzone ha vissuto proprio al Lirico i suoi giorni più importanti". Il bar nel foyer (spazio con 99 posti a sedere utilizzabile per eventi) e il ristorante panoramico consentiranno di far vivere il Lirico anche quando non ci sono spettacoli. Risorse in più per garantire una buona gestione.

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