L’influenza corre tra i bambini Vaccinati 1,4 milioni di lombardi

La Regione che ha aperto le iniezioni gratis a tutti: "In questo momento preoccupa più del Covid". Coperture basse tra under 14 e sanitari, si pensa a squadre per aiutare i Pronto soccorso in difficoltà

di Giulia Bonezzi

L’influenza in impennata nelle prime tre settimane di novembre, fino a 14,4 casi settimanali ogni mille assistiti dei medici-sentinella, che in aggiunta alle sindromi para-influenzali ha messo a letto quasi 138 mila lombardi tra il 14 e il 20 novembre e quasi 912 mila negli ultimi tre mesi. È un picco anomalo: anticipato, perché di solito si verifica tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio (e non c’è scusa climatica, le temperature sono state lontane da quelle rigide che predilige il virus), con l’eccezione, anomala anch’essa, degli inverni ‘20-‘21 e ‘21-22, quando il Covid dominava e l’influenza era messa quasi "in pausa anche dalle misure di contenimento come le mascherine", ricorda l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso (nella foto in primo piano con il presidente Fontana).

L’altra anomalia è che quest’anno l’influenza colpisce "soprattutto i bambini": sotto i cinque anni l’incidenza in Lombardia schizza a 38,7 casi settimanali per mille assistiti, a 21,3 tra 5 e 14 anni. I piccoli da 6 mesi a 14 anni sono anche una delle categorie meno vaccinate tra quelle cui l’antinfluenzale ogni anno viene offerta gratis: con 118 mila iniezioni dal 4 ottobre, la classe 0-15 in Lombardia è coperta all’8,4% contro il 35,9% degli over 65 (si schizza al 74% tra i 55.640 ospiti delle Rsa), il 15,9% dei 60-64 enni, e il 3,5% dei 16-59 enni che però, a parte categorie vaccinate gratis per condizioni cliniche o esposizione professionale (quest’anno si sono aggiunti la polizia municipale e il personale scolastico fino alle medie), possono avere l’antiflu senza pagarlo solo dal 26 novembre.

Sabato scorso Bertolaso e la sua squadra (cui s’è aggiunto, in convenzione con l’università Bicocca, il professore di statistica medica Giovanni Corrao, già consulente per la campagna antiCovid) hanno anticipato l’apertura del vaccino gratis a tutta la popolazione lombarda.

E questo, spiega Catia Borriello dell’unità Prevenzione diretta da Danilo Cereda, ha riportato le prenotazioni (sul sito vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it per l’iniezione nei centri o in farmacia, in alternativa si può chiedere al medico di base) a "5-6 mila, con punte di quasi settemila al giorno", come a inizio ottobre quando è partita la campagna. Con tre settimane d’anticipo rispetto all’anno scorso, e se, di conseguenza, il milione 400 mila vaccini iniettati sin qui superano il milione 275 mila ai quali era arrivata la Lombardia alla stessa data un anno fa, serve uno sforzo per raggiungere (e "superare", aggiunge Cereda) il milione 840 mila vaccinati di fine campagna 2021-22, con una copertura del 56% degli over 65. Perciò l’allargamento delle iniezioni gratuite, gli open day senza prenotazione e uno spot in televisione da domani, testimonial il maestro pasticciere Iginio Massari.

"Andremo avanti a oltranza, siamo ancora in tempo", esorta Bertolaso. Perché quest’anno l’influenza "ci preoccupa più del Covid", che al momento non preme sugli ospedali ma in caso di recrudescenza, come l’anno scorso, a Natale, si sommerebbe all’influenza, impattando sui pronto soccorso in crisi tanto che l’assessorato sta pensando di creare "team di medici" da inviare in rinforzo a quelli in difficoltà. Anche sul fronte Covid "vaccinarsi non è l’attività più frequente in Italia – ammonisce Bertolaso –. E non è positivo, perché non ne siamo ancora usciti". Persino in Lombardia, con 12-15 mila somministrazioni al giorno "pari a oltre il 20% di quelle che si fanno adesso in Italia", sottolinea il direttore del Welfare Giovanni Pavesi, meno di un terzo dei vaccinabili (il 32%) ha fatto la quarta dose, con una copertura sopra al 50% solo per gli ultraottantenni, a fronte del 79% della popolazione vaccinabile raggiunto dalla terza dose (oltre il 90% per gli over 70); le quinte dosi iniettate in un mese a immunodepressi e over 60 sono state 32 mila.

Tornando all’influenza, "puntiamo a buone coperture tra gli operatori sanitari, il nostro problema è averne il meno possibile a casa malati", chiarisce Pavesi, ricordando che quest’anno i vaccini gratis sono stati dati fin dall’inizio anche al personale del privato e ai farmacisti. Per i sanitari l’antiflu è raccomandato, non obbligatorio (come anche l’antiCovid dopo la svolta del governo Meloni). L’anno scorso, la campagna si concluse col 48% del personale coperto in Lombardia; una percentuale che, a confronto col passato, è considerata "buona".

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