Linate, stop alla guerra sulle multe

Via al protocollo: a gestire le telecamere anti-furbetti sarà ancora Milano

INTESA L’accordo firmato ieri riguarda la gestione dei servizi di polizia locale nell’area dello scalo aeroportuale di Linate

INTESA L’accordo firmato ieri riguarda la gestione dei servizi di polizia locale nell’area dello scalo aeroportuale di Linate

di NICOLA PALMA

– MILANO –

VIABILITÀ a Linate, arriva un nuovo protocollo a mettere fine alla contesa sulle multe da telecamere. Ieri i rappresentanti dei Comuni di Milano, Peschiera Borromeo e Segrate, alla presenza del prefetto Renato Saccone, hanno siglato con la Sea l’accordo per la gestione dei servizi di polizia locale nell’area antistante lo scalo Forlanini, il terzo della serie dopo quelli sottoscritti nel 2010 e nel 2012. Un accordo stipulato per fare definitivamente chiarezza sulle rispettive competenze, dopo le polemiche legate agli incassi delle contravvenzioni. In realtà, non è cambiato molto: sarà ancora la centrale operativa di piazza Beccaria a occuparsi dell’applicazione «delle sanzioni sulle violazioni accertate mediante la lettura delle targhe tramite i sistemi automatici di rilevazione elettronica degli accessi al piano partenze»; di conseguenza, gli introiti dei verbali finiranno nelle casse di Palazzo Marino. Tuttavia, l’intesa prevede la possibilità che una volta a settimana il controllo passi alle centrali operative dei Comuni di Peschiera e Segrate, «quando le stesse risulteranno attive e con procedure adeguatamente integrate con quelle in uso dal Comune di Milano». Fuori dal burocratese: se volete partecipare alla gestione, dovete dotarvi delle tecnologie necessarie. Per quanto riguarda invece i divieti di sosta, il protocollo, che ha durata biennale, stabilisce: «I Comuni potranno siglare una successiva convenzione secondo la quale i Comuni di Peschiera Borromeo e Segrate potranno assicurare, anche attraverso alcuni ausiliari della sosta, le attività legate all’accertamento di violazioni».

SI CHIUDE così una querelle che andava avanti da anni e che è finita pure nelle aule giudiziarie. Sì, perché nel 2016 i proprietari di due auto hanno impugnato 29 verbali per passaggio non autorizzato sulle corsie riservate a taxi, Ncc e mezzi delle forze dell’ordine, sostenendo che il Comune di Milano non fosse legittimato a elevare contravvenzioni sui territori di altri Comuni e in assenza di regole chiare. Il giudice di pace ha accolto il ricorso nel 2017, annullando le multe. In secondo grado, il Tribunale civile ha ribaltato il verdetto, dando ragione a piazza Scala sulla base di quanto stabilito da un’ordinanza dell’Enac datata 2015 e rimasta in vigore nonostante quanto sostenuto dagli stangati. Ora c’è il protocollo. «La la collaborazione tra i nostri Comuni fa un passo avanti, guardando al futuro dell’area, con cambiamenti che sono richiesti dal profilo di importanza di questo scalo», il commento della vicesindaco Anna Scavuzzo.

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