Linate chiude per lavori, a Malpensa più 40% di passeggeri

Il Forlanini fermo tre mesi per rifare la pista. Ecco il piano anti-caos

Aeroporto di Linate

Aeroporto di Linate

Milano, 13 febbraio 2019 - La chiusura dell’aeroporto di Linate farà aumentare del 40% i passeggeri in transito a Malpensa. Un dato reso noto ieri da Armando Brunini, appena nominato amministratore delegato di Sea, la società che gestisce i due scali milanesi, durante una commissione comunale alla quale ha partecipato anche la presidente della stessa Spa, Michaela Castelli. Nel dettaglio, Linate chiuderà dal 27 luglio al 27 ottobre di quest’anno e in quei tre mesi di stop si provvederà a rifare la pista di atterraggio e di decollo degli aerei, ad ammodernare il sistema di smistamento dei bagagli e a risistemare piano terra e gate. Interventi per i quali è preventivata una spesa di 38,7 milioni di euro, dei quali 21,8 soltanto per la riasfaltatura della pista.

Mentre il city airport sarà interessato da questi lavori, Malpensa registrerà 700mila passeggeri in più alla settimana, circa 100mila al giorno. I movimenti giornalieri sulla pista dell’aeroporto della Brughiera saranno seimila a settimana, tra aerei in arrivo e aerei in partenza, con picchi di 900 movimenti al giorno al venerdì e al lunedì. Traslocano i voli, traslocano i passeggeri e con loro traslocheranno anche i dipendenti di Linate: 400 quelli che dovranno andare a lavorare a Malpensa nei tre mesi di chiusura. Per reggere l’urto, a Malpensa bisognerà investire 15 milioni di euro, soldi necessari soprattutto ad adeguare i sistemi operativi dell’aeroporto e le infrastrutture in vista dell’aumento del traffico passeggeri.

Non basta, però. I lavori alla pista di Linate avranno ricadute anche fuori dai due aeroporti. Sea ha infatti aperto un tavolo di lavoro con il Comune finalizzato ad ottenere che Trenord, dal 27 luglio al 27 ottobre, incrementi i collegamenti ferroviari con Malpensa e la capacità dei treni ma anche a valutare l’estensione dei servizi di car sharing, car pooling e taxi collettivo da e verso Malpensa. Altro tassello del piano è la segnaletica, da migliorare in stazione Centrale in riferimento al binario del Malpensa Express ma anche nelle stazioni della metropolitana dalle quali partono i treni per l’aeroporto. Quella appena esposta è la seconda delle tre tappe previste dal piano di restyling e rilancio di Linate messo a punto da Sea. Il terzo ed ultimo step partirà proprio da ottobre e si concluderà nel 2021 con il rifacimento e l’ampliamento dei gate per l’imbarco ed una nuova area commerciale per un investimento di 22 milioni di euro. La prima tappa ha invece visto il rifacimento della facciata del Forlanini per 10 milioni di euro. «Nel 2020 – dichiara Brunini – ci sarà una nuova Linate, questo è un anno impegnativo per Sea e per il sistema aeroportuale. La gestione di questa fase è l’impegno sostanziale del 2019. Da ottobre, quando Linate sarà riaperto, lavoreremo al nuovo ambizioso piano industriale».

Confermato anche nel 2018 l’aumento dei passeggeri: 33,7 milioni quelli transitati dai due scali milanesi con un incremento del 7% rispetto al 2017. Malpensa ha definitivamente superato lo scossone dovuto all’abbandono di Alitalia e può addirittura vantare un numero di passeggeri superiore a quello raggiunto prima del dehubbing, ovvero prima che la compagnia di bandiera decidesse di puntare su Fiumicino e di levare aerei e tende dalla Brughiera. Nel dettaglio, i passeggeri a Malpensa nel 2018 sono stati 24,6 milioni a fronte dei 23 milioni registrati nel 2007. «Finché non c’è una soluzione definitiva sulla vicenda Alitalia evidentemente ci sono delle incognite, ma per fortuna – sottolinea Brunini – noi non siamo più Alitalia-dipendenti, il dehubbing ha dimostrato che si può vivere anche senza».

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