Liliana Segre alla Scala: dopo il Covid, pronti a guardare oltre

 Milano, 27 gennnaio  - “Quest’anno in tempo di pandemia è molto difficile fare gli auguri, credere nella riapertura al più presto dei teatri e di questo in particolare. Ma siccome ho vissuto una vita pensando che si doveva fare di tutto per essere se stessi e che le coscienze dovevano fare sempre la scelta e non essere mai indifferenti, sono sicura che la scelta dopo la fine della pandemia, ci trovera’ tutti piu’ pronti a guardare l’altro”. Il messaggio è della senatrice a vita Liliana Segre, che ha parlato in apertura del concerto al Teatro alla Scala di Milano per celebrare la Giornata della memoria. La senatrice, due anni fa portò la testimonianza della sua deportazione al Piermarini (dove è nata una sezione Anpi), gremito da centinaia di studenti. E in questo teatro è assidua spettatrice.  “E’ bello nella giornata della memoria essere qui, luogo di armonia bellezza e musica quando gli animi si aprono all’ascolto di qualcosa che ti porta lontano e ti fa pensare”, ha detto tornando con il pensiero a quando da bambina frequentava la Scala. “Ricordo la bambina felice, prima delle leggi razziali, che veniva con i suoi nonni a vedere Hansel e Gretel. E già si beava di questa bellezza e dell’ascolto. Mi ricordo la Scala bombardata e la resurrezione con Toscanini che torna a dirigere dopo gli anni bui”. Di certo “La Scala e’ un luogo particolare a Milano” per tutti, per chi ci lavora e per chi ha la fortuna di poterci andare. “Ogni volta che ho potuto entrare in questo teatro - conclude Segre - ho sentito che ero a casa. Da donna, da amante della musica e da milanese in quale luogo potevo essere piu’ perfettamente a mio agio che qui?”.