Giorno della Memoria, Liliana Segre al Teatro alla Scala: "Siamo memoria e futuro"

La senatrice ha incontrato i ragazzi delle scuole milanesi. Accolta da un'ovazione

Liliana Segre ed Enrico Mentana al Teatro alla Scala

Liliana Segre ed Enrico Mentana al Teatro alla Scala

Milano, 22 gennaio 2019 - Un'ovazione ha accolto la senatrice Liliana Segre, al Teatro alla Scala, dove ha incontrato gli studenti delle scuole milanesi. Un evento promosso nell'ambito delle celebrazioni per la ricorrenza del XIX Giorno della Memoria dall'Anpi provinciale di Milano e dall'associazione Figli della Shoah, introdotto da Enrico Mentana. All'ingresso della senatrice a vita tutti i presenti si sono alzati in piedi. A portare il saluto della città è stata la vicesindaco Anna Scavuzzo che ha ringraziato la Scala e gli insegnanti delle scuole partecipanti.

"Quando ci deportarono non c'era quella pietas che manca anche oggi - ha raccontato la senatrice a vita - C'era quel razzismo che ci porta a dimenticare che non esiste altra razza che quella umana. Forse Dio era distratto mentre ci portavano al macello nell'indifferenza generale". "Io lo so cosa vuol dire. Io sono stata una clandestina. Ora mi si sono aperte le porte del Senato, ma tanti anni fa ero una bambina impaurita a cui venne rifiutato l'asilo in Svizzera", ha detto la senatrice a vita, paragonando con un filo di ironia, nella gravità delle parole, la condizione in cui visse allora rispetto a quella di oggi e collegandola, senza mai dirlo esplicitamente, ai quei migranti che oggi sperano in un'analoga salvezza. In un racconto interminabile e terribile, fatto davanti a centinaia di studenti delle scuole milanesi che gremivano platea e palchi, Liliana Segre ha ricordato la sua marcia nella neve attraverso i boschi del Varesotto, con i contrabbandieri "che si sono fatti le ville portando disperati". "Ecco - ha detto - io questa gente la paragono agli scafisti di oggi". Poi ha raccontato l'umiliazione e la disperazione del rifiuto dell'ingresso, al confine italo-svizzero. 

Segre ha esortato gli studneti a essere coraggiosi, "a trovare la sera un momento di silenzio per riflettere su quel che è stato". Un momento che, "saprà arricchire il vostro cuore, l'anima e la coscienza, saranno loro i vostri padroni, non le parole di chi grida più forte". Secondo la Senatrice "bisogna fare sempre la scelta quando si puo' votare". A volte "e' piu' comodo, c'è quello che dice 'ci sono qua io che penso a te e al bene della nazione, tu fai quello che dico io, ascolta e leggi quello che dico io...'. Mai credere ai totalitarismi, leggete sempre e ascoltate quello che volete voi. Fate sempre la vostra scelta". 

"Siamo memoria e siamo futuro", ha detto ancora Segre, ricordando anche la nuova serie di 'pietre d'inciampo' che stanno per essere posate in città "la prima delle quali è in memoria del padre della senatrice Segre", morto durante la Shoah. La pietra in memoria di Alberto Segre, deceduto ad Auschwitz, fu posata nel 2017, prima in assoluto delle pietre d'inciampo di Milano. La senatrice a vita sarà impegnata in prima persona, da giovedì 24 gennaio e nei giorni seguenti, a onorare la memoria di trenta cittadini milanesi deportati e assassinati nei lager nazisti attraverso la posa di altrettante, nuove 'pietre d'inciampo'. Venerdì 25 sarà al Comando dei Vigili Urbani in Piazza Beccaria per la cerimonia pubblica.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro