Liceo Omero in acque pericolose: salta la prima

Il classico già traghettato da Bruzzano a Niguarda ora rischia la chiusura. L’appello: "Non delocalizzate il liceo, ascensore sociale"

Il trasloco all’interno del Russel

Il trasloco all’interno del Russel

Milano - Non ci sono iscritti per formare una prima: il liceo classico Omero perde un altro pezzo. E non ci stanno i genitori delle altre classi. "Un’ottima scuola è in fin di vita grazie allo sradicamento dal territorio e a una limitata promozione culturale", alza le spalle un papà. L’Odissea era cominciata nell’ottobre del 2016: il glorioso liceo classico di Bruzzano - che in mezzo secolo aveva diplomato oltre quattromila studenti - si preparava a cambiare sede. Addio via Del Volga – per un calo di iscritti e per problemi strutturali – l’insegna e gli studenti vennero traghettati al Russell di via Gatti. A nulla valsero le proteste, l’Omero aprì un nuovo capitolo in zona Niguarda. "Durante l’ultimo consiglio di classe abbiamo avuto la doccia fredda – spiega una mamma –: non ci sarà più la prima. L’inizio della fine. E spiace, non solo perché i nostri ragazzi non avranno una classe “salvagente“. Tutto il Nord Milano non avrà più un indirizzo classico". Spinta centrifuga dal classico allo scientifico: nel 2020 il classico era stato scelto dall’11% degli studenti di terza media e lo scientifico dal 28,3%; a settembre il classico scenderà al 10% mentre lo scientifico salirà al 29,7. Ma soprattutto spinta centrifuga dalle periferie ai licei blasonati del centro, e lo si è visto con la partita degli esuberi a febbraio. Risultato: si rischia il cortocircuito e un depauperamento dell’offerta formativa negli altri quartieri della città. Non alzano ancora bandiera bianca genitori e studenti: "Per salvare l’indirizzo va fatto conoscere, va promosso. È vero che con la gli open day online è tutto più difficile, ma questo risultato ha il sapore della resa". 

Preoccupatissimi i ragazzini della futura seconda: dopo bocciature e trasferimenti sono rimasti in 14 e in nove hanno debiti a settembre. "Se saranno fermati altri compagni o cambieranno sede, che ne sarà di noi?", la domanda ancora senza risposta. A difesa dell’Omero si schiera anche Beatrice Uguccioni, vicepresidente del consiglio comunale di Milano ma anche ex studentessa: si è diplomata lì nel 1989. "Che nessuno pensi di chiudere definitivamente il liceo classico Omero, ora spostato al Russell. Non si può parlare di periferie e quartieri complessi e poi lasciarli sguarniti dell’ascensore sociale più potente: la scuola". Mentre sta raccogliendo informazioni trova "irrispettoso anche solo che qualcuno fra Ufficio Scolastico, Ministero e dirigenti pensi a una soluzione del genere". "Sono dalla parte di studenti, delle studentesse e delle loro famiglie – continua –. Loro hanno il diritto di proseguire gli studi nel loro liceo e quel diritto deve essere garantito a tutti coloro che devono poter scegliere un liceo nel Nord Milano. La chiusura è senza logica visto che anche a livello ministeriale si parla di ampliare l’offerta per evitare le classi pollaio. Se i licei più centrali non hanno più disponibilità di spazi che senso ha paventare questa ipotesi? Nessuno".

Anche perché - giusto una manciata di anni fa - il classico aveva navigato controcorrente e - per far fronte agli esuberi - era stata aperta la succursale del Carducci. "Io ho avuto la fortuna, come tanti, di poter frequentare quella scuola passandoci anni per me importantissimi e spensierati – conclude Uguccioni –. Un luogo che già si è trasferito non senza strascichi da Bruzzano a Niguarda, lasciando una struttura per la quale è già previsto l’abbattimento. Che nessuno pensi di trattare le scuole come aziende da delocalizzare".  

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