Licenziati e sostituiti da freelance

Così Enjoy “sana” il taglio di 52 addetti a pulizie e manutenzione. "Precedente inquietante, il fenomeno rider si espande"

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di Andrea Gianni

Per i sindacati è un "precedente inquietante", che potrebbe aprire la strada a una giungla negli appalti. Giovedì è stato l’ultimo giorno di lavoro per 52 persone, 14 solo a Milano, dipendenti della società Professional Solutions che per anni si sono occupati di pulizia, rifornimento e assistenza per il car sharing Eni Enjoy, le auto rosse che circolano sulle strade delle città. Vittime di un cambio d’appalto che ha affidato il servizio a due piattaforme: WashOut, che offre lavaggio auto a domicilio, e la francese Otoqi, che fornisce "soluzioni logistiche per i professionisti dell’automotive". Professional Solutions ha aperto una procedura di licenziamento collettivo, che colpisce i 52 dipendenti inquadrati con il contratto multiservizi full time. E le due società subentranti non li hanno riassorbiti, usando al loro posto altro personale. "Sono stati sostituiti da freelance – spiega Fabio Di Matteo, sindacalista della Filcams Cgil di Milano – da parte di società che utilizzano piattaforme online, gestite da un algoritmo, con meno diritti, tutele e garanzie economiche".

I “washer“, come la società WashOut controllata dal gruppo Telepass ha battezzato i "professionisti della cura dell’auto", in tandem con i collaboratori di Otoqi. "Quello che è successo con i rider – prosegue Di Matteo – si sta allargando anche a tanti altre settori, sempre con l’obiettivo di tagliare il costo del lavoro. È gravissimo che personale inquadrato con un regolare contratto venga lasciato a casa senza rispettare la clausola sociale, che impone il riassorbimento in caso di cambio d’appalto. Chiediamo continuità occupazionale e il rispetto della legge sul cambio d’appalti".

Massimo Cuomo, della segreteria della Filcams-Cgil di Milano, la definisce una "vicenda inquietante", che lascia le famiglie senza un paracadute in una fase di crisi economica e incertezze. I lavoratori si sono riuniti in presidio a Milano e Roma, chiedendo anche un intervento delle istituzioni. Il 23 marzo si terrà un incontro fra i sindacati e Professional Solutions, nel tentativo di ricollocarli all’interno della società, con altri incarichi. Lavoratori dietro le quinte del car sharing, che per anni si sono guadagnati da vivere tenendo pulite e funzionanti le auto in condivisione presentate, quando hanno fatto il loro debutto, come soluzione green ed economica sulle strade cittadine.

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