Disney a Milano, la favola è finita: 61 licenziamenti

L’azienda dei sogni vuole lasciare a casa il 30% dei suoi dipendenti

 Dietro le luci dello spettacolo si aggira  lo spettro degli esuberi

Dietro le luci dello spettacolo si aggira lo spettro degli esuberi

Milano, 20 luglio 2019 - Una tegola si è abbattuta ieri sulla sede milanese della Disney Company. Proprio vicino al periodo delle vacanze. Altro che sognare sole, mare e vita da spiaggia. Hanno da pensare a ben altro in questo momento circa il 30% dei dipendenti del quartiere generale italiano che sorge in via Ferrante Aporti, non lontano da Stazione Centrale. Disney, la società fondata da «l’uomo dei sogni», ha annunciato una riduzione del personale in Italia. Ai sindacati di categoria è arrivata la comunicazione per il licenziamento di 61 dipendenti su un totale di 206 (di cui 139 donne) che operano nell’head quarter. Nel dettaglio, si tratta di 13 dirigenti e 48 impiegati. «Sono figure professionali impegnate prevalentemente nel marketing e nella vendita dei diritti di immagine» puntualizza Tommaso Argento, funzionario della Slc-Cgil che sta conducendo le trattative. «La procedura non riguarda i lavoratori dei Disney Store» continua. Per intenderci non sono coinvolti i negozi per cui i bimbi vanno pazzi che a Milano hanno sede in corso Vittorio Emanuele II e in piazza 5 Giornate.

Che ci sarebbero stati degli esuberi «era nell’aria - rimarca il sindacalista - dopo che i vertici Disney l’estate scorso avevano acquisito Fox». Gli esuberi «sono stati giustificati con la centralizzazione delle funzioni relative ai prodotti di consumo e una riorganizzazione a livello mondiale». Niente succede per caso: «È rilevante che Fox 15 giorni fa abbia aperto una procedura a Roma per 42 dipendenti e oggi (ieri per chi legge ndr) a Milano se ne sia aperta un’altra per altre 61 persone. Che ci fosse una volontà di ristrutturazione del business era chiaro. A spiazzarci però è stata la scoperta del numero di lavoratori coinvolti. In genere le riorganizzazioni riguardano percentuali più basse». Ieri c’è stato un primo incontro di catattere interlocutorio fra le parti ad Assolombarda: la Slc-Cgil ha chiesto in prima battuta all’azienda di ritirare il provvedimento. Anche in vista del futuro lancio della piattaforma Disney+, il servizio di streaming di The Walt Disney Company che dovrebbe debuttare in Italia l’anno prossimo. «Sono figure di grande rilievo che, opportunamente formate, possono essere ricollocate anche in questo ambito. Nessuno di loro ha i requisiti di età per accedere a Quota 100 o ad altre opzioni di pre-pensionamento».

La procedura aperta prevede 75 giorni di tempo per le trattative fra datore di lavoro e sindacati: il prossimo appuntamento è venerdì prossimo. Sperando di trovare una soluzione che non danneggi nessuno.

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