Quel focolaio nel circolo: Libertas ricorda i suoi soci

La commemorazione nella piazzetta Cavour a un anno dal primo caso. Ma scoppia la polemica: "Cerimonia non autorizzata, tutti da sanzionare"

La commemorazione in piazzetta Cavour a Bresso

La commemorazione in piazzetta Cavour a Bresso

Bresso (Milano), 1 marzo 2021 - Doveva essere un solenne momento di ricordo per gli oltre 100 bressesi morti a causa del Covid-19, rischia di trasformarsi nell’ennesima velenosa polemica politica in questa stagione difficilissima per la città. Ieri mattina, i gruppi politici del centrosinistra hanno tenuto una breve commemorazione davanti al circolo Libertas di piazzetta Cavour.

Oltre una cinquantina di persone vi ha preso parte assistendo, distanziati, a un breve intervento del presidente Libertas Doriano Lucadello e della segretaria Pd Patrizia Manni. Già pochi minuti più tardi si è diffusa la notizia che la manifestazione non sarebbe stata autorizzata e che i partecipanti, militanti di centrosinistra e soci del circolo Libertas, rischiano una sanzione per assembramento. Il circolo Libertas, che gestiva un piccolo bar nei locali comunali, è stato chiuso la mattina del 28 febbraio 2020, quando si diffuse la notizia che uno degli anziani frequentatori era stato ricoverato in ospedale con sintomi di sospetto coronavirus. In pochi giorni il circolo si è rivelato un involontario veicolo del virus e Bresso è stata al centro del primo grande focolaio del Milanese, con centinaia di persone contagiate e un numero di morti preoccupante, proprio a cominciare dagli anziani soci. Si parla di almeno 13 morti nelle settimane successive.

Quel circolo è ormai chiuso e “cristallizzato“ a quel 28 febbraio. "Ricordo bene quella mattina – racconta il presidente Lucadello –. Mi ero appena alzato e ricevetti la chiamata di una dipendente che mi avvertiva di un frequentatore che poteva aver contratto il virus. Ancora non conoscevamo bene cosa sarebbe stato il Covid, ma decidemmo di chiudere subito. Nei giorni successivi la situazione si fece difficile e tutti abbiamo pagato un pesante tributo in termini di amici e di parenti morti". Il circolo Libertas, che a inizio emergenza contava circa 80 soci, nel giugno scorso ha comunicato al Comune di non voler proseguire l’attività. "Abbiamo deciso di proseguire con un’associazione più leggera – continua il presidente -. Non gestiremo più un bar, ma abbiamo chiesto al Comune di aiutarci a trovare un locale dove proseguire le attività di socializzazione per anziani quando si potrà tornare a incontrarsi in sicurezza".

Il Covid ha segnato il comune di Bresso, circa 27mila abitanti, più che altre realtà del Nord Milano. L’impressione è che nei primi giorni di emergenza non si fosse ben capito quale potesse essere la portata del virus. Da giorni erano stati chiusi i circoli per anziani, ma i bar erano rimasti aperti e molti dei pensionati, orfani dei loro circoli, si ritrovavano nei luoghi rimasti aperti. Ciò contribuì a far esplodere in modo rapido e pesante l’emergenza sul territorio di Bresso che fu a lungo tra i comuni più colpiti nel Milanese. Il bilancio ad oggi è di oltre 105 persone morte da inizio emergenza. Lo scontro tra opposizione di centrosinistra e maggioranza di centrodestra sull’efficacia delle azioni intraprese per la salvaguardia dei cittadini, non si è mai sopito. Tanto che ieri mattina, nella breve commemorazione, la segretaria Pd Patrizia Manni ha puntualizzato: "Ci chiediamo se ci siano responsabilità su quanto accaduto. Secondo me sì, ma non è il momento per polemizzare".

Prima della commemorazione, alcuni volontari dell’associazione “Mi Prendo Cura“ di Bresso avevano provveduto a ripulire le aiuole dinanzi al circolo e a piantumare fiori in ricordo delle vittime bressesi del Covid. Tornando alle polemiche, non risulterebbe alcuna autorizzazione esplicita da parte del Comune e delle forze dell’ordine. Gli organizzatori hanno comunicato di aver inviato la richiesta venerdì mattina agli uffici di polizia locale. "È una procedura già utilizzata in passato, a cui non abbiamo avuto alcun diniego – conferma Manni –. Sia chiaro che non ci sono stati assembramenti o comportamenti contrari alle norme. Sarebbe assurdo che i soci del circolo Libertas fossero sanzionati per aver voluto ricordare i loro amici morti in questo anno terribile".  

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