Libera Martesana, tutti uniti contro le mafie

Diventa realtà il presidio unico di 29 Comuni del territorio. Tra le priorità, il riutilizzo dei beni confiscati

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di Barbara Calderola

Lotta alle mafie, il sogno di Libera Martesana diventa realtà, "un presidio unico per 29 Comuni del territorio", l’ex sindaco di Vimodrone Antonio Brescianini, da sempre impegnato sul fronte della legalità, è al lavoro per creare "la casa comune" contro la malavita. Ma non solo: "Il primo impegno ci porterà nelle scuole, allargheremo il discorso alla violenza in generale. Gli stupri di Capodanno a Milano ci insegnano che la repressione non basta. Dobbiamo parlare ai ragazzi, è questa la chiave del cambiamento culturale che può fare la differenza. Perché il rispetto delle regole è la base della nostra vita. Ma il contesto conta e noi dobbiamo fare in modo che sia sempre favorevole. Bisogna rimboccarsi le maniche".

Sul fronte criminalità organizzata, invece, il gruppo "aiuterà i Comuni a far rinascere la sessantina di edifici confiscati a Cosa Nostra sul territorio, che aspettano ancora una destinazione.

"È una delle sfide più importanti che abbiamo davanti, questi stabili devono diventare il simbolo della rinascita e anche della capacità della legge di estirpare la malapianta che è sempre in agguato, anche dove non sembra. Per questo – spiega Brescianini – ciascuno di noi deve essere una sentinella con antenne sensibili".

La seconda vita di attività di facciata, che in realtà erano lavanderie di denaro sporco, o di case di boss e capibastone "deve essere stabilita con l’aiuto del volontariato. La nostra missione sarà anche quella di raccordare i due mondi, pubblico e no-profit, faremo sedere tutti a un tavolo per condividere il nuovo percorso dei beni sottratti a Cosa nostr"". Un tesoro di svariati milioni, "l’esperienza insegna che in molti casi è difficile far funzionare un patrimonio di questa portata. Per questo abbiamo capito che serve una struttura dedicata".

Il Covid però ci ha messo lo zampino e il debutto è stato rimandato in primavera. "Ma siamo al lavoro con tutte le nostre forze per offrire alla comunità un altro importante punto di riferimento". A partire dai più giovani: "A fianco dei quali, nello spirito più autentico di Libera, vogliamo camminare". Obiettivo, "sensibilizzare ai diritti e ai doveri sin dai primi anni di vita".

Il rapporto fra il gruppo di don Luigi Ciotti e il territorio ha radici profonde. Nel 2016 fu proprio il fondatore della rete a inaugurare a Vimodrone la biblioteca intitolata a Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta per aver denunciato l’appartenenza dei suoi familiari ai clan. "Decine di iniziative che ogni Comune della zona ha organizzato in ordine sparso negli anni saranno frutto di una visione di insieme".

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