Legionella a Milano, tre casi e un decesso

La Regione: "Nessuna emergenza, trend in linea con gli anni scorsi"

Si aspetta l’esito degli esami per capire come catalogare i 3 casi emersi in questi giorni

Si aspetta l’esito degli esami per capire come catalogare i 3 casi emersi in questi giorni

Milano, 20 settembre 2018 - Una donna di 92 anni colpita dalla legionella è morta all’ospedale Niguarda. A comunicare il decesso è stato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, precisando che sono tre i casi di legionella verificatisi a Milano.

Quanto agli altri due casi, si tratta di un uomo del 1952, che è stato già dimesso, e di una coppia di anziani coniugi. «Il marito, del 1930, è tuttora ricoverato presso l’ospedale Niguarda, mentre la moglie, del 1926, è purtroppo deceduta» spiega Gallera, precisando che non c’è «nessun allarme». «I pazienti del Niguarda – conclude l’assessore – sono residenti a Milano, pertanto questi casi di legionella fanno parte, in attesa dei risultati delle indagini epidemiologiche, del numero dei casi che normalmente si verificano in Ats». Nel dettaglio, i casi complessivi sul territorio di Agenzia di tutela della salute di Milano sono stati 177 nel 2016, sono saliti a 254 nel 2017 e sono 247 (a cui vanno aggiunti i 52 del cluster di Bresso) fino al 31 agosto 2018, con evidenza di un trend in crescita negli ultimi anni, con un andamento analogo a quanto registrato a livello regionale: 625 nel 2018, 633 nel 2017, 474 nel 2016, 491 nel 2015. «Mentre i decessi – precisa la nota diramata sempre dall’assessore regionale al Welfare – sono stati 52 nel 2018, 60 nel 2017, 44 nel 2016, 50 nel 2015. A Bresso il numero di casi registrati rimane invariato: 52 casi di cui 5 decessi».

Non solo Milano e non solo Bresso. Ancora fresco, freschissimo, il ricordo dell’allarme legionella esploso nel Bresciano nei giorni, con 39 casi accertati, quattro dei quali nel Mantovano. Come forse si ricorderà, dai risultati dei campionamenti effettuati dall’Ats di Brescia è stato possibile stabilire definitivamente che la causa non risiedeva nell’acqua degli acquedotti ma nelle torri di raffreddamento delle aziende. Da qui le ordinanze di sanificazione emesse da Palazzo Lombardia.

 

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