Le quattro stelle per il Supebonus dall’Europa

Simone

Mongiardo*

L’European Construction Sector Observatory dell’UE ha premiato con 4 stelle su 5 il Superbonus. Considerato l’impatto ambientale generato dagli edifici, sia in termini di emissioni di gas serra che di consumi energetici, l’Ue ha analizzato il meccanismo fiscale adottato nel nostro Paese per comprendere come potesse favorire il processo di decarbonizzazione. Quello che emerge dal report è uno scenario premiante: l’incentivo non solo ha avviato il processo di riqualificazione energetica ma sta sostenendo interventi per l’adeguamento sismico e messa in sicurezza degli edifici. Ci si chiede se la misura del Superbonus sia in linea con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Secondo gli studi condotti dall’Ue, gli edifici sono responsabili del 36% delle emissioni di gas serra e del 40% del consumo energetico in Europa: qualsiasi strategia di decarbonizzazione deve partire da questa considerazione. Bisogna prevedere dei meccanismi normativi che agevolino l’efficienza energetica degli edifici se si vuole raggiungere la carbon neutrality al 2050. Il Superbonus risponde a queste necessità perché prevede un doppio salto di classe energetica: uno in più rispetto a quanto richiesto dalle proposte legislative europee. Per quanto riguarda il piano europeo per l’efficienza energetica degli edifici, a dicembre 2021, l’Ue ha presentato la nuova Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici. Le proposte legislative, volte a favorire l’efficientamento energetico con il conseguimento della classe energetica G, interessano sia edifici pubblici che privati. In Italia, il Superbonus già risponde a questa richiesta e lo fa ponendo degli obiettivi di riduzione dei consumi più alti rispetto a quelli profilati dall’Ue. Un passo avanti per il nostro Paese in termini di sostenibilità e sicurezza energetica.

* General Manager

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