Le pile bruciate e la scritta in arabo Poi l’allarme rientra. "Solo batterie"

Pacco sospetto in via Larga: dalla pista del raid anarcoinsurrezionalista al fattorino sbadato di un negozio

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di Nicola Palma

Quella scritta non si traduce in italiano "Scatta in tre minuti", bensì "Si scarica in tre minuti". Il falso allarme di via Larga è stato generato anche dalla frase riportata sul foglio ritrovato sul pacco sospetto, che ha fatto pensare a un messaggio lasciato lì di proposito da chi aveva messo in piedi il fantomatico raid dimostrativo. E invece è stata proprio la corretta interpretazione delle parole in arabo, unita alla versione ritenuta credibile delle persone coinvolte, a smontare il caso e a trasformare l’allerta per un possibile attacco di matrice anarcoinsurrezionalista nel gesto istintivo di un fattorino un po’ sbadato, che si è spaventato per una fiammata e ha deciso di abbandonare in strada le batterie da bicicletta che stava trasportando nel negozio specializzato in cui lavora.

La giornata ad alta tensione in pieno centro scatta poco dopo le 8.30 di ieri, quando il trentaquattrenne Moacyr Neves chiama il 112 per segnalare l’incendio di alcuni oggetti sotto il marciapiedi all’angolo con via Albricci e il ritrovamento di un pacco sigillato con nastro adesivo da cui spuntano due fili, uno bianco e uno nero, appoggiato alle saracinesche dell’agenzia viaggi Moby e vicino all’ingresso del consolato del Libano. In quattro minuti, i poliziotti delle Volanti e i vigili chiudono la zona al traffico, in vista dell’intervento degli artificieri; che fanno brillare l’involucro sospetto con una mini-carica e ci trovano all’interno batterie ricaricabili modello 16850 (di quelle che si usano anche per le sigarette elettroniche) e un temporizzatore. E poi c’è quel foglietto con la scritta in arabo e un numero di telefono. Si pensa subito a un blitz incendiario. Contro chi? Forse contro Moby, si pensa, per una questione legata all’immigrazione e alle navi-quarantena. Le indagini vanno avanti rapidamente e si concentrano sul cellulare, che risulta avere un regolare intestatario.

Il diretto interessato, un cittadino di origine nigeriana, risponde e spiega di aver consegnato la batteria della sua bici al dipendente egiziano di un negozio specializzato per farla riparare. E la scritta? "Si scarica in tre minuti" si riferisce proprio al pezzo da aggiustare. Come ci sono arrivate quelle 110 pile blu in via Larga? Sono state lasciate lì dal fattorino insieme all’altro dispositivo che stava trasportando e che all’improvviso gli è caduto, incendiandosi e provocando la sua reazione istintiva e impaurita. A fine giornata, tutto quadra: è stato un equivoco, alimentato da una serie non comune di coincidenze e circostanze strane.

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