Le nostre bollicine sono più vicine al sorpasso

Emanuele

Bottiroli

Italia è sempre prima nella produzione mondiale di vini spumanti sia metodo tradizionale (nicchia del 3,1% del totale) sia metodo italiano. Prima anche nell’esportazione, nella notorietà e richiesta. Ma, come dice Giampietro Comolli, presidente di Ovse-CevesUni: "Basta chiamare Charmat o Martinotti il nostro metodo di produrre spumante: è dequalificante. È assurdo usare il cognome di una persona come indicazione di metodo produttivo. È sminuente della identità e della professionalità del produttori". Primissime stime di osservatorio Ovse sulla chiusura d’anno 2022: a fronte di una produzione intorno a 870 milioni di bottiglie per un valore di 3,3 miliardi di euro, attesi consumi (Docg, Doc, Igp e VS) di 855-865 milioni di bottiglie per un fatturato mondiale al consumo di 7,3 miliardi di euro. Sempre più vicini al record della Francia, ma solo grazie a distribuzione, commercio, importazione. Un dato che sembra essere particolarmente positivo, soprattutto in vista delle festività, che gli italiani quest’anno hanno scelto di trascorrere fuori casa. Si attendono, infatti, 75-78 milioni di bottiglie stappate durante i 30 giorni di festività: per la sola notte di Capodanno 36-39 milioni di bottiglie di bollicine stappate per un giro d’affari al consumo di circa 400 milioni di euro. "Occorre ancora riflettere su questo dato economico, ma in un’ottica di strategia nazionale anche istituzionale e di scelte di politica degli asset agroalimentari nazionali - confida Comolli -. Un 2022 con forti rincari su tutto, che incidono di più su etichette di primo prezzo rispetto a bottiglie premium, sia per vini spumanti che tranquilli. Si preannuncia un dato finale anno 2022 per le bollicine nazionali, con crescita leggera dei volumi, crescita forte dei valori". Si attendono 75-78 milioni di bottiglie stappate durante i 30 giorni di festività (erano 78,4 nel 2019): privilegiate le bottiglie fra 6 e 9 euro di prima fascia e fra 15 e 20 euro di prezzo al consumo (intorno a 35-45 euro, il valore al ristorante più gettonato). I consumi delle feste valgono in cantina circa 280-290 milioni di euro che, al consumo e sulla tavola diventano circa 700 milioni di euro.

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