Le grandi verità di piccoli adulti

Maria Rita

Parsi

Per festeggiare il Natale, questo Natale!, vorrei usare le parole di alcuni bambini e bambine che ho avuto modo di incontrare, e che da Babbo Natale aspettavano di ricevere non solo regali ma, soprattutto, il dono dell’amore, dell’equilibrio psicofisico, della cura, dell’esempio e della guida di adulti, loro punti di riferimento affettivi ed educativi. Il vero dono di un’infanzia serena. Inizierò da Ilary, 7 anni, figlia di una 30enne romena che si guadagna il da vivere facendo la colf o badante di anziani e malati. Alla domanda “Cosa pensi ti porterà Babbo Natale?”, lei sorride, bellissima e bionda, occhi neri che le brillano: “Uno squalo peluche!” risponde. “Come mai uno squalo?” chiedo. “Perché se qualcuno vuol fare male a me o alla mia mamma, lui se lo mangia!”. Ilary e la sua mamma si sono sottratte, con la fuga e il lavoro di lei, alle percosse di un marito e di un padre, che marito e padre non è! Ed Ilary, il cui immaginario ricorre già alla difesa dello squalo-peluche contro l’indegno comportamento di un uomo che odia, poiché teme le donne, aggiunge: “Babbo Natale mi piace perché vecchio-vecchio e buono. Lui sì che i bambini li difende e li capisce! È un nonno buono!”. Sette anni, per dare una lezione a tanti adulti.

C’è poi Alessandra, 8 anni, che togliendo dalla busta che lo contiene, il dono di una moderna bambolina vestita da principessa che Babbo Natale che le ha lasciato sotto l’albero, commenta la scritta colorata sul contenitore: “Never Give up!”. Lei conosce l’inglese meglio di me, perché frequenta una scuola dove quella è la lingua che l’insegnamento privilegia. Così, di fronte al mio tentennare nel tradurre, commenta: “Vuol dire non arrenderti mai, come stanno facendo le donne che in Iran si tagliano i capelli e possono morire per togliere gli asciugamani bianchi dalla testa di quei vecchi barbuti cattivi che non sono mica come Babbo Natale! Lui, sulla testa, ha un cappuccio rosso perché i bambini li ama e ama pure le loro mamme!”. 8 anni per dire che i vecchi non sono tutti uguali e le balorde tradizioni di teocratici tiranni incontrano già il “Basta” nel cuore dei bambini. E c’è Luigi, 7 anni che, avendo ricevuto dai bisnonni il regalo di una pistola finta: “Nonno, questa pistola, spara ad acqua, vero? Sai, a scuola abbiamo letto “Il soldato con la pistola ad acqua“ e diceva che c’era un soldato che andava in guerra con una pistola ad acqua. Nessuno rimaneva ucciso e, al massimo, i nemici erano tutti bagnati!". Sono certa che Babbo Natale sia d’accordo!

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