Le competenze digitali vanno insegnate

Daniele

Nappo*

La tecnologia è divenuta col tempo parte integrante della nostra società. Oggi qualsiasi ambito, lavorativo e privato, si muove grazie principalmente ai progressi tecnologici degli ultimi anni. Tutto ruota, dunque, intorno alla tecnologia ed in particolare a internet. La scuola deve concentrare i suoi forzi per consentire agli studenti di imparare a progettare ed elaborare con competenze e abilità digitali. Nascono quotidianamente opportunità per i giovani e per l’economia: preparare e disporre delle conoscenze consente di affrontare con successo i cambiamenti e la metamorfosi del mercato del lavoro e di partecipare appieno alla società e alla democrazia. La scuola non deve lasciare indietro nessuno: la ripresa del nostro Paese passa attraverso la transizione al digitale, che ha inizio dietro i banchi con un investimento che deve dare modo di raggiungere equamente l’obbiettivo. E infatti l’educazione digitale si pone come obiettivo proprio quello di far sì che ciascuno comprenda tutti quegli strumenti tecnologici e culturali necessari a vivere al meglio questa trasformazione. Uno studente oggi sarà una forza lavoro domani se dotato, come detto, delle competenze richieste contribuendo anche alla crescita sostenibile, ad aumentare l’innovazione e a migliorare la competitività delle imprese.

Purtroppo attualmente oltre tre quarti delle imprese dell’Ue incappano in difficoltà a trovare lavoratori con le competenze necessarie e i dati più recenti di Eurostat indicano che solo il 37% ha l’abitudine di seguire la formazione necessaria; la scuola dev’essere un valido supporto perché l’adulto di domani disponga di quelle capacità digitali di base e vanno adottate proposte con l’obbiettivo di colmare questa richiesta. La gestione della vita digitale, come ad esempio pagare delle bollette, richiedere un permesso di parcheggio o altro, presuppone che ci sia un sapere specifico da parte dei cittadini. Costruire soluzioni a vantaggio e a sostegno della società con tecnologie che ci aiutino nella nostra vita quotidiana lo richiede. E’ ora il momento di agire. Bisogna istituire dei veri e propri corsi e altrettante discipline che contemplino delle attività di formazione al digitale. Si tratta di un aspetto importante anche per raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di un tasso di occupazione di almeno il 78%. Diventa sempre più importante approcciarsi nel modo giusto a questo universo infinito di possibilità ed opportunità.

Ormai ogni giorno adoperiamo la Rete, tramite pc o smartphone, e utilizziamo delle informazioni in essa disponibili e a nostra volta produciamo contenuti fruibili dagli altri. Questo duplice aspetto, di creatori e utenti di informazioni, ci impone di essere dei cittadini digitali consapevoli ossia In possesso quanto serve ad affrontare i cambiamenti quotidiani che le tecnologie digitali ci offrono. Conseguire una nuova competenza non è mai semplice, né tantomeno immediato, soprattutto se si ha una certa reticenza al cambiamento. Fino ad ora si è imparato, purtroppo, in maniera autonoma e basandosi solo sull’osservazione del comportamento degli altri o con la consultazione di Internet. Non può più bastare.

*direttore Istituto

Freud Milano

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