L’assistente virtuale parla con i sordi

Di Iorio, ad QuestIt, presenta il prototipo dell’avatar capace di dialogare grazie al linguaggio dei segni

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di Michela Piccini

Prima è stato dotato di voce, poi di gesti, ora di segni. Tra le antiche mura di Siena l’intelligenza artificiale compie l’ennesima rivoluzione nel campo del linguaggio con lo sviluppo del primo assistente virtuale capace di produrre e comprendere la lingua dei segni (LIS).

Un virtual human dalle sembianze di una donna, dai caratteri e dal profilo che è ormai un segno distintivo della senese QuestIT, è il prototipo presentato dalla squadra di Ernesto Di Iorio che sarà lanciato sul mercato tra tre mesi. Un avatar che amplia gli orizzonti del digitale e che permetterà a quante più persone possibili di comprendere la lingua dei segni, in più ambiti, grazie anche alla partnership strategica stretta con il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr, il Gruppo per lo studio e l’informazione della Lingua dei Segni Italiana.

"Per innovare il presente serve tanta ricerca e, soprattutto, la tecnologia giusta. Abbiamo sfruttato le incredibili potenzialità dell’intelligenza artificiale per strutturare un avatar di ultima generazione che conosce alla perfezione la lingua dei segni italiana", spiega Ernesto Di Iorio, Ad di QuestIT.

E continua: "Diamo l’opportunità ai cittadini sordi di accedere autonomamente ad informazioni e servizi offerti da enti e realtà del territorio come la Pubblica amministrazione e le banche, ma i potenziali campi di applicazione sono innumerevoli, dall’organizzazione degli appuntamenti negli ospedali alla spiegazione di mostre o eventi culturali nei musei fino al chiarimento di materie o singoli concetti nelle scuole o nelle aule universitarie".

Attualmente l’assistente virtuale può essere inserito all’interno di siti web, applicazioni, sistemi proprietari e persino totem interattivi. Quando la persona si avvicina, l’avatar si muove con i gesti dell’alfabeto manuale, analizza le espressioni facciali e i movimenti di chi gli sta davanti e risponde con la lingua dei segni, a seconda del contesto di riferimento, alle persone sorde. Una tecnologia innovativa su cui l’azienda prevede ulteriori sviluppi e lavorazioni non solo nel campo della lingua dei segni, ma con l’obiettivo di perfezionare l’umanoide virtuale su cui ha messo gli occhi, già da qualche anno, la società IgoodI, avatar factory italiana fondata da Billy Berlusconi.

"Il linguaggio, prima di significare qualcosa, significa per qualcuno": nel comunicato di presentazione del nuovo assistente virtuale, QuestIt ha voluto rimarcare le parole dello psicanalista e filosofo francese Jacques Lacan per porre in risalto l’importanza di un concetto che, nella maggior parte dei casi, viene riconosciuto come un insieme di parole.

Tra i progetti in corso, proprio con IgoodI di Berlusconi è nato l’Avacontest, il primo concorso indetto dalle due società per realizzare il primo catalogo del metaverso, con cui QuestIT ha premiato Sarah Balestrieri e il suo avatar con un premio della somma di 2.500 euro. La fedele riproduzione della ragazza, sotto forma di assistente virtuale, sarà testimonial di imprese ed enti pubblici.

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