"Lascio lo Zappatoni in mano a ottimi professionisti"

"La lotta al Covid, la generosità dei cassanesi...": il direttore. Aldo Ferrari va in pensione

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Il dottor Aldo Ferrari (nella foto), 63 anni, responsabile riabilitazione specialistica della Asst di Melegnano va in pensione, dopo un ventennio in varie strutture sanitarie approda al Fatebenefratelli di Milano per giungere infine nel 2008 alla direzione dell’ospedale Zappatoni. Al nosocomio cassanese si é distinto non solo per la rinascita dell’ospedale ma anche nella gestione al buio della pandemia senza direttive specifiche e supporti per far fronte all’emergenza sanitaria. "Quando sono arrivato a Cassano ho trovato una struttura ospedaliera vecchia in fase calante. Necessitava di adeguamenti, migliorie. Cambiamenti ottenuti con il direttore generale dell’Asst di Melegnano Claudio Garbelli".

Una battaglia vinta, dunque.

"Oggi l’ospedale Zappatoni é una struttura sanitaria fiore all’occhiello nel campo della riabilitazione, in continua crescita come attività e offerte dei servizi in sempre di più in aumento".

Tutto bene fino al 2019 poi, l’arrivo della pandemia.

"Il mese di febbraio del 2020 è stato uno sparti acque tra ciò che di costruttivo era stato fatto fino a quel momento e il periodo difficile della pandemia affrontato con tante difficoltà senza indicazioni precise costretto a prendere decisioni a titolo personale. Avuto la conferma del primo caso Covid, ho subito disposto il blocco dei ricoveri e gli accessi accessi agli ambulatori. Ci siamo ritrovati a dover lavorare con la metà del personale medico".

Situazione difficile, come è stata superata?

"Una delle grosse difficoltà è stata quella di affrontare la pandemia senza dispositivi di sicurezza e senza fondi per l’eventuale acquisto. Ho quindi preso l’iniziativa di chiedere aiuto alla popolazione per una raccolta fondi".

E com’è andata?

"Devo dire che i cassanesi sono stati generosi... Si voleva ottenere contributi di 1520mila euro per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza mentre ne sono arrivati addirittura 140mila. Soldi che abbiamo in seguito utilizzato per comprare 33 letti elettrici di ultima generazione e tutta una serie di attrezzature e materiale utili per l’ospedale".

Che ospedale lascia?

"Lascio una struttura con professionisti molto preparati. Per quanto mi riguarda invece, continuerò con la mia attività in libera professione".

Stefano Dati

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