"Lasciamo lavorare gli inquirenti"

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Solo nel pomeriggio, quando ormai da diverse ore le forze dell’ordine cingevano d’assedio la palazzina di via Boves, e sul posto giungevano le prime telecamere, ha iniziato a correre di bocca in bocca la parola “omicidio”. E fra i capannelli di anziani e passanti la tristezza si è trasformata in sgomento. "Ho saputo stamattina di quanto era successo. Ma pensavo a un malore nella vasca da bagno. Agli anziani purtroppo capita". Alza la voce una signora di passaggio: "Inaccettabile. Gli anziani non si toccano. Sono indifesi come i bambini". Fra gruppi di curiosi il tentativo di identificare donna e famiglia. "Conosco bene una delle figlie, era scuola con me – dice una signora –. Comunque vada a finire, una tragedia". Una morte ingiusta. "Sembra incredibile che nessuno, per settimane, si sia accorto di niente". L’appello al riserbo: "Nessuno sa ancora cosa sia esattamente accaduto. Rispettiamo il dramma di questa famiglia". Parole condivise dal sindaco Antonio Fusè (nella foto): "Non conosco nessuno, ma oggi il pensiero innanzitutto va alla vittima, cose del genere non dovrebbero capitare. Non riesco a capacitarmi che sia successo davvero. Sono profondamente addolorato. Credo che in questo momento sia opportuno attendere il lavoro degli inquirenti senza esprimere giudizi". M.A.

Bar.Cal.

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