Nel menù larve e cavallette Ma l’Asl stoppa la cena

In un locale di Milano. La legge vieta l’uso di insetti

Menù a base di insetti (Reuters)

Menù a base di insetti (Reuters)

Giulia Bonezzi

MILANO

C’ERANO larve nelle polpette, vespe nel risotto, bachi nel filetto, scorpioni nel budino. L’insalata era piena di insetti. Ed era tutto voluto, dai cuochi che avevano preparato il «menù crunch» e dai clienti (si erano prenotati in 240) consenzienti a pagare 30 euro a testa, bevande incluse, per gustarlo. I soli accolti male, mercoledì 29 ottobre, sono stati gli ispettori dell’Asl, piombati a guastare la cena in un ristorante di Milano.

Specializzato in sidro, proponeva un assaggio della «dieta del futuro», ispirandosi a uno studio della Fao sugli insetti come soluzione alla fame nel mondo. Cibo comune nel sud-est asiatico, alla base della dieta di due miliardi di persone. In Italia e in Europa no: non sono proprio riconosciuti dalla normativa comunitaria come alimento per umani. E come tale, in attesa di una deroga del Ministero della Salute limitata all’Expo che non è ancora arrivata, è vietato commercializzarli, spiega Claudio Monaci, responsabile del dipartimento veterinario dell’Asl di Milano, che alla seconda delle due cene ha fatto scattare l’ispezione. E sequestrato 50 chili di cibo, fuori legge perché contenevano, cavallette, scorpioni, larve, grilli e altre squisitezze – circa un chilo di insetti – «cotti e disidratati con la sola aggiunta di sale», recita la documentazione acquisita.

È IL PRIMO sequestro del genere a Milano, dove gli scarafaggi nelle cucine sinora li avevano trovati sempre in veste di clandestini. La multa non è ancora stata definita, l’Asl ha chiesto accertamenti alle sue omologhe di Padova, dov’è l’allevamento dal quale la ristoratrice sostiene di aver acquistato l’ingrediente speciale («Ho la certificazione veterinaria, la legge mi obbliga a tracciare la filiera del prodotto», si difende lei), e di Pordenone, dove invece rimandano le bolle di trasporto.

ALLEVARE gli insetti e venderli come cibo per animali non è illegale. Neanche il consumo personale: non è normato, quindi neanche vietato. A casa si possono offrire agli amici con l’aperitivo. O riprodurre le ricette suggerite tre anni fa dallo chef Carlo Cracco: locuste brasate al vino rosso, tuorlo d’uovo impanato nella polvere di larve e via così. «Fu solo un esperimento, non le abbiamo mai somministrate», precisano dallo staff del maestro, sezionatore di sapori e dell’ego di aspiranti Masterchef. I suoi gusti? «La migliore è la cavalletta». Lo scorpione, invece, lo trovava «schifoso».

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