Tragedia alla Lamina, addio all'operaio eroe Giuseppe Setzu. Sala: più controlli / FOTO

Lutto cittadino per i funerali di uno dei quattro lavoratori morti. Rose rosse sulla bara, commozione e tanti messaggi per "Peppe"

Il sindaco Sala ai funerali dell'operaio morto (Newpress)

Il sindaco Sala ai funerali dell'operaio morto (Newpress)

Milano, 24 gennaio 2018 - La famiglia, gli amici, i colleghi, le istituzioni. Non solo. Anche tanta gente comune all'addio a Giuseppe Setzu, 48enne operaio della "Lamina", morto durante l'incidente in fabbrica il 16 gennaio insieme ad altri tre colleghi. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, giunto a portare la sua vicinanza alla famiglia, è arrivato alla parrocchia di San Martino in Greco e ha ricordato che "nessuno, né sindacati né istituzioni crede che servano nuove regole, servono più controlli". La famiglia dell'operaio ha salutato in lacrime la bara di legno chiaro coperta di rose rosse, al rintocco delle campane. Prima di entrare in chiesa hanno ricevuto l'abbraccio del primo cittadino, dell'assessore Cristina Tajani e del parroco. "Procederemo alla verifica in tutti i settori per capire quale tipologia di infortuni avvengono nelle piccole-medie aziende" ha aggiunto il sindaco.  "Ciao Peppe, i tuoi colleghi", "I tuoi amici della palestra", le scritte sulle corone di fiori, gerbere gialle, anthurium rossi e lisianthus bianchi, posti all'ingresso della chiesa. Alla famiglia è arrivato anche il messaggio dell'arcivescovo di Milano, Mario Delpini: "La tragedia che ha scosso Milano deve motivare a condizioni di lavoro che impediscano il ripetersi del dramma. Ma deve diventare preghiera perché Giuseppe non è un caso, è un uomo che lascia un vuoto, un figlio di Dio che torna al padre, una persona morta troppo presto". 

Alla cerimonia presenti numerose autorità cittadine. Oltre al sindaco di Milano Giuseppe Sala con la fascia tricolore, il prefetto Luciana Lamorgese, il questore Marcello Cardona, il comandante dei vigili del Fuoco, Gaetano Vallefuoco, il comandante dei carabinieri Luca De Marchis, per la guardia di Finanza il generale Paolo Kalenda e il presidente del consiglio Comunale Lamberto Bertolé. In seconda fila i presidenti di domicilio e gli assessori Cristina Tajani e Carmela Rozza. 

Sono stati i colleghi, tra cui Vito, a portare a spalla il feretro di Giuseppe Setzu fuori dalla chiesa, dopo la funzione funebre. Prima della benedizione finale il parroco don Giuliano ha voluto leggere il messaggio del suocero Ermanno: "Tu amavi il quartiere Greco e Greco amava te. I tuoi sogni e le speranze sono andati via con te, ma finché io sono vivo rimarranno con me per sempre. Ciao mio eroe". Quindi l'applauso all'uscita della bara, che una volta sul carro si è avviata fuori dal cortile della chiesa. In chiesa oltre al gonfalone del Comune, anche quello della città metropolitana e della Regione. Si e' appreso che i funerali dei fratelli Giancarlo e Arrigo Barbieri (di cui uno era residente a Busto Arsizio) si svolgeranno il 26 gennaio alle 15 a Muggiò deve essere invece ancora fissato l'ultimo saluto a Marco Santamaria

Ieri è la fabbrica stata dissequestrata, tranne che nella parte del forno e della vasca dove si è verificata una fuoriuscita di gas, ed è tornata operativa dove lo scorso 16 gennaio. La Procura di Milano ha tolto i sigilli dopo gli accertamenti tecnici irripetibili iniziati lunedì scorso, che proseguiranno nella parte del forno la prossima settimana. Una decisione necessaria anche per evitare il blocco delle attività e la cassa integrazione per i lavoratori dell’azienda. Il titolare è "ancora sotto choc per la tragedia", mentre per oggi è stato proclamato il lutto cittadino in occasione del primo funerale, quello di Giuseppe Setzu. Dalle analisi e autopsie è emerso che sarebbe stato l’argon a intossicare gli operai. Inoltre l’allarme per la fuoriuscita di gas non aveva guasti e c’è da capire perché sarebbe rimasto ‘muto’. Il termine per la conclusione dei lavori e per il deposito della relazione degli esperti è di 60 giorni, ma è probabile che venga prorogato.

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