L’allarme lanciato sul gruppo whatsapp: orrore per la fine tremenda degli animali

Al sollievo per essere tutti scampati alla tragedia si aggiunge il rammarico per gli amici a 4 zampe. Tanti gli interrogativi e i dubbi soprattutto sul perché le fiamme si siano propagate così in fretta

Incendio grattacielo Milano

Incendio grattacielo Milano

Sono rimasti intrappolati all’interno degli appartamenti, e sono morti per il fumo e il fuoco che ha invaso gli ambienti. Una fine orribile, raccontano alcuni residenti radunati all’esterno del palazzo di via Antonini, per cani e gatti che i padroni non sono riusciti a portare in salvo. Particolare che si aggiunge al bilancio già pesante dei danni subiti da chi vive nello stabile, una cinquantina di famiglie. "Abbiamo un bambino di un anno e stavamo tornando a Milano in treno dalle vacanze – racconta Valentina Guzzi Susini, che vive nel palazzo con il marito e il figlio – a un certo punto ho guardato il cellulare, attorno alle 17.30, e ho letto un messaggio sul gruppo WhatsApp che abbiamo creato noi condomini, da usare in caso di necessità.

Una persona ha scritto che era scoppiato un incendio, e invitava tutti a uscire dal palazzo. Poi sono iniziate ad arrivare fotografie, video, testimonianze". La famiglia è scesa dal treno alla stazione di Rogoredo. Valentina e il marito, dopo aver affidato il figlio a mani sicure, si sono precipitati in via Antonini, quando ormai era troppo tardi. "Ho visto il palazzo bruciare come carta – racconta – siamo rimasti senza un tetto e per fortuna mio fratello, che vive a Pavia, può ospitarci". Giuseppe Fabozzi, che abita in un’area ai piani bassi del complesso chiamata “la corte“, non riesce a staccare gli occhi dallo scheletro del palazzo, dove hanno comprato casa tante famiglie. Lui vive all’interno con la moglie e i due figli. "Ci avevano garantito l’installazione di un potente impianto antincendio e la costruzione con materiale ignifugo – racconta – ma evidentemente qualcosa non ha funzionato. Forse ha contribuito ad alimentare le fiamme anche la realizzazione dei pavimenti in parquet. È tutto di legno".

Dubbi, soprattutto dovuti alla rapidità di propagazione delle fiamme nel palazzo di classe energetica B, che rimbalzano fra i residenti radunati all’esterno. "Io vivo qui vicino – racconta Antonio Gagliano – e sono sceso in strada quando ho sentito le sirene. Poi ho visto le fiamme". Maria Negru si è precipitata davanti al palazzo di via Antonini, dove vivono alcuni parenti. Per fortuna stanno tutti bene, e sono riusciti a salvarsi. Barbara e Angela, che vivono nel quartiere, continuano a guardare verso l’alto, in uno scenario apocalittico. "È incredibile", ripetono.

 

 

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