
Bergamo, le riflessioni di docenti, dirigenti, pedagogisti, psicologi, filosofi, esperti di tecnologie e studenti . Terminano con un messaggio di speranza gli Stati generali della Scuola digitale: innovazione e umanità. .
"Da questa agorà deve nascere una scuola nuova". Dianora Bardi, presidente del centro studi Impara Digitale, chiude gli Stati Generali della Scuola Digitale rilanciando la sfida: tutti gli interventi degli esperti (oltre 40) e i materiali raccolti tra i 4.200 partecipanti saranno digitalizzati per creare una sintesi, con linee guida da consegnare al mondo della scuola e al Ministero dell’Istruzione e del Merito. "Non dobbiamo sprecare quanto è nato in questi giorni a Bergamo – continua Bardi –. Abbiamo quasi triplicato le presenze: significa che la scuola ci segue, che ha bisogno di questi messaggi e sta cominciando a comprendere la necessità di trovare, con l’aiuto degli esperti, dei punti di riferimento per andare verso una vera innovazione, riflettendo bene su tutte le criticità e le positività del digitale e dell’intelligenza artificiale". Alla maratona sull’educazione, che ha visto Qn, Il Giorno, Resto del Carlino, La Nazione e Luce! mediapartner, hanno partecipato docenti, dirigenti, pedagogisti, psicologi, filosofi, esperti di tecnologie e studenti da tutta Italia.
L’ultima giornata è un concentrato di scienza e riflessioni su macchine e cervelli. Si apre con le provocazioni di Cosimo Accoto, filosofo tech e ricercatore al Mit di Boston e con l’astrofisico Luca Perri in dialogo con il neuroscienziato Gianvito Martino che chiede "un percorso culturale serio che parta sin dalla scuola dell’infanzia". Si chiude con il racconto di quattro scienziate, tra luci e ombre. Con la fisica Marilù Chiofalo ci si interroga sull’educazione dell’IA, con Maria Concetta Morrone, professoressa di Fisiologia umana, si viaggia nelle funzioni del nostro cervello e sui risultati delle piattaforme interattive. La neuroscienziata Teresa Farroni analizza la differenza tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, "mettendole sul ring": "Noi siamo in grado di pianificare a lungo termine, l’IA no. Uno dei compiti degli educatori è fare capire ai ragazzi le potenzialità del loro cervello". Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo, chiede di accendere le luci per guardare il pubblico negli occhi: "Gli umani sugli umani hanno una potenza enorme – chiude rivolgendosi ai docenti, dopo avere analizzato i rischi tra dipendenze, digital baby sitting e parental phubbing – mettetevi davanti agli allievi, sintonizzatevi col loro respiro: così nessun algoritmo vince".