Ladri vandali depredano le tombe e rubano foto d’epoca dei defunti

Il raid al cimitero monumentale ha suscitato sdegno e sgomento tra i cittadini di Gorgonzola

L’ingresso del cimitero

L’ingresso del cimitero

Gorgonzola, 25 agosto 2021 - Ladri vandali senza vergogna al cimitero, depredate 42 tombe di famiglia. Via vasi portafiori, portalumini in metallo, ma soprattutto una cinquantina di fotografie di defunti con cornice, in pochi casi prelevate, nella maggior parte divelte di sana pianta dalle lapidi di marmo. È avvenuto l’altra notte. Ad accorgersi dell’incursione, alla riapertura del camposanto storico, monumentale opera tardo settecentesca del celebre architetto Simone Cantoni, è stato il custode. Ora carabinieri e Polizia locale indagano, "non tanto per recuperare quanto rubato, cosa certamente difficile – dice il sindaco Angelo Stucchi –, quanto per ripagare almeno in parte il dispiacere di tante famiglie. Ferite da un atto incomprensibile: quelle foto e quegli oggetti erano cari e insostituibili ricordi". 

I familiari che hanno subìto danneggiamenti sulla tomba di un proprio caro sono invitati a presentare una regolare denuncia ai carabinieri di via Trieste, presentandosi con una foto del congiunto defunto. Intanto Gorgonzola pensa a un omaggio: una pergamena da incorniciare e appendere in aula consiliare con i nomi di tutti coloro "di cui è stato indegnamente rubato il volto – aggiunge Stucchi –: leggeremo i loro nomi uno alla volta ogni anno, in consiglio comunale, in occasione della commemorazione dei defunti". Il gruppo di tombe finito nel mirino dei vandali si trova proprio in fondo al cimitero “storico”, distese di lapidi degli anni Quaranta e Cinquanta dietro la cappella che omaggia i caduti gorgonzolesi. Nei viali fioriti, deserti nella calura d’agosto, una visione triste: decine di sagome color terra là dove erano incassate le foto, immagini in un bianco e nero d’altri tempi, sovrastate da sculture e statue. "Un episodio che amareggia profondamente – conclude il sindaco –. Un furto che, al di là del valore economico di quanto rubato, che non parrebbe ingente, va a ferire i sentimenti di chi resta".

Un aiuto a lle indagini potrebbe arrivare dalla videosorveglianza, in questi giorni al vaglio degli inquirenti. Chi ha razziato foto e oggetti, si pensa, non può aver agito senza un mezzo di trasporto adeguato, che potrebbe, ma il condizionale è d’obbligo, essere stato catturato dall’obiettivo. I materiali di cui sono fatte le suppellettili cimiteriali sono spesso ambiti sul mercato della ricettazione. Non sembrerebbe questo il caso: pochissimi degli oggetti rubati erano in rame. Altra ipotesi al vaglio, quella di una banda di professionisti: si verificano altri furti e incursioni, seppure di minore calibro, in altri Comuni.  

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