di Marianna Vazzana
Il mondo della politica ricorda Niccolò Ghedini, l’avvocato per decenni al fianco di Silvio Berlusconi in mille battaglie, in politica come nelle aule giudiziarie (a partire dalla lunga e tortuosa vicenda dei “processi Ruby”), che si è spento a 62 anni al San Raffaele. Ricoverato per una forma di leucemia che l’aveva costretto a un trapianto di midollo, è morto per le complicazioni legate a una polmonite.
Se il primo a rendere omaggio all’ex senatore e amico di una vita è stato proprio il leader di Forza Italia che ha parlato di "dolore grande, immenso: tre giorni fa abbiamo lavorato ancora insieme", soprattutto tra i principali esponenti (o ex) del centrodestra che con Ghedini hanno vissuto anni l’impegno politico sono piovuti ricordi commossi. "Mi stringo al dolore della famiglia e di quanti gli hanno voluto bene", ha twittato il leader della Lega Matteo Salvini, cordoglio condiviso anche dalla numero uno di Fratelli d’Italia Giorgiia Meloni. "Un collega di rara intelligenza e professionalità - per Anna Maria Bernini, presidente dei senatori azzurri -. Lascia un vuoto enorme in tutta la comunità di Forza Italia".
Commosso l’omaggio di un fuoriuscito di spicco dalle file azzurre, il ministro uscente Renato Brunetta: "Un dolore grande la scomparsa di Ghedini che lascia tutti noi sgomenti, pur sapendo che da tempo combatteva con la malattia. Ciao Niccolò, ci mancherai. Sei e rimarrai amico di una vita". Mentre per il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè Ghedini è stato " il D’Artagnan dei moschettieri in difesa dei diritti e delle garanzie".