L’abbraccio della città "Semplice e straordinario Miglioreremo Milano ricordando i suoi sogni"

Folla e commozione ai funerali dello studente dell’Einstein travolto dal tram Delpini: morte spietata che sconvolge tutti. Sala: iniziative nel suo nome

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di Simona Ballatore

"La morte irrompe in una giovane vita, l’incomprensibile morte, la morte spietata che strazia la famiglia di Luca, che sconvolge i suoi amici". Si sono aperti con il messaggio dell’arcivescovo Mario Delpini i funerali di Luca Marengoni, il 14enne travolto dal tram mentre andava a scuola in bicicletta martedì 8 novembre. Un applauso ha accolto l’arrivo della bara bianca. C’è la sua foto sorridente all’ingresso e ai piedi dell’altare, vicino ai gonfaloni della sua Milano, che ha proclamato il lutto cittadino. Accanto alla famiglia e ai nonni, entrati sorretti dai parenti, ci sono i compagni di classe del liceo Einstein, gli amici. E tanti padri e madri, ragazzi e anziani. A testimoniare che quel dolore ha travolto la città tutta. "Dio non sopporta la morte: il suo Figlio Gesù ha sfidato la morte, la morte più dolorosa, la morte più ingiusta, per non abbandonare nessuno, neppure i morti - continua il messaggio di Delpini -. Perciò noi tutti ci stringiamo in preghiera intorno ai genitori e agli amici perché non ci basta essere scossi da un intenso dolore e da una emozione troppo forte e da uno smarrimento troppo indicibile. Chiediamo la grazia di un nuovo inizio per Luca e per tutti".

Le note di ’The Mission’, di Ennio Morricone avvolgono una chiesa in silenzio. Scorrono lacrime e ricordi durante l’omelia di monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare di Milano, che diversi anni fa è stato anche insegnante al liceo Einstein. "Ti abbiamo avuto con noi solo per 14 anni, hai seminato così tanto che ci siamo trovati abbracciati da tutta la città, che tu amavi e vivevi", ha detto dal pulpito il papà di Luca, Marco, circondato dalla mamma Annamaria e dal fratello Enrico. Anche il sindaco Giuseppe Sala ha voluto condividere un messaggio dall’altare insieme al desiderio che gli era stato rivolto dalla famiglia Marengoni a coronamento di una visita privata: dedicare a Luca un tavolo da ping pong (la sua grande passione), negli spazi sopra la M4. "Spesso quando vado a casa di sera i miei ultimi pensieri sono per quello che non sono riuscito a fare, che manca - ha concluso il sindaco, commosso -. Il ricordo di Luca mi aiuterà a cercare di fare il mio dovere per i milanesi al meglio".

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