La violenza di genere non sia tabù "Parliamone con gli adolescenti"

All’istituto superiore Levi è iniziato un percorso che porterà gli studenti a creare logo e slogan a tema

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di Davide Falco

L’educazione per battere abusi e sopraffazioni. Ha preso il via il progetto “Ali contro la violenza”. Venerdì mattina il primo incontro con due classi terze della scuola superiore Levi di Bollate per parlare della violenza di genere. L’obiettivo del progetto, ideato da Laura Parma, mental coach e grafica pubblicitaria, è la creazione, realizzata dagli studenti, di una presentazione esplicativa, anche tramite video e foto, di un logo e di uno slogan, su tutti gli ambiti della violenza. Tale presentazione verrà poi trasmessa ai compagni di istituto, e divulgata attraverso vari canali social della scuola, dei ragazzi e del Comune di Bollate, che ha patrocinato l’iniziativa attraverso l’assessorato di Lucia Albrizio. Questo è il secondo anno in cui viene realizzato il progetto all’interno della scuola, in cui diversi professionisti intervengono per parlare con i ragazzi della prevenzione della violenza di ogni genere, sia fisica che psicologica, di come riconoscerla, come cercare di evitarla e dare aiuto a chi ne è vittima. Oltre a Laura Parma le altre figure presenti sono la psicologa Chiara Gambarini, che collabora anche con Comuni Insieme, Lucia Rocca, avvocato e assessora del Comune di Bollate, delle rappresentanti dell’associazione Hara contro la violenza di Bollate, del tenente dei carabinieri della stazione di Bollate Cosimo Magrì e del mental coach Valter Giraudo.

Porterà la sua sofferta testimonianza anche Giuseppe Morgante, vittima di stalking e sfregiato in volto con l’acido dalla ex fidanzata. "Venerdì con gli studenti abbiamo parlato in particolare della comunicazione e dell’assertività, fornendo strumenti utili per comprendere meglio le dinamiche che hanno le parole espresse. Visto l’aumento dei casi di violenza nella società in cui viviamo, credo sia fondamentale agire prima e riconoscere cosa possa essere e dove possa portare una violenza, sia su di noi che su chi ci circonda, e sapere come comportarsi, invitando le vittime a rivolgersi ai centri, strutture organizzate che possono essere di aiuto", spiega Laura Parma. Gli incontri continueranno nelle prossime settimane e mesi, grazie anche alla collaborazione delle professoresse Gerardina Santoro, Maria Pia Lombardi e Silvia Speziale, che seguono da vicino il progetto per la scuola.

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