La sfida hi-tech della sanità Al centro l’uomo

Carola

Salvato*

Viviamo in un mondo sovraccarico di stimoli digitali sempre più pervasivi, la connettività è la nostra stessa esistenza. Anche se la tecnologia è pronta e disponibile non lo sono le organizzazioni e soprattutto l’uomo. Stiamo costruendo nuovi modelli, e servono l’identificazione di criteri di successo. Grazie alle Telemedicina, un sistema esterno conoscerà meglio le persone più di quanto noi stessi siamo in grado di fare. La sfida è collegare tutti gli attori per creare ecosistemi di salute interconnessi, relazionali, collaborativi, capaci di aggiungere più anni di qualità alle nostre vite. La capacità dell’IA di incidere sulla predittività, personalizzare le informazioni e le soluzioni in base alle esigenze dei pazienti, aprirà nuovi spazi per prodotti, soluzioni e servizi. Un paio di numeri: i big data nell’healthcare, grazie all’effetto pandemia porteranno il mercato a superare i 70 miliardi di dollari entro il 2025; il mercato della blockchain, il cuore della rivoluzione del settore della sanità e della salute supererà 1.6 milioni di dollari entro il 2025. La cosiddetta “terza fase della medicina” è qui, da qualche anno i medici non prescrivono solo farmaci, ma anche App. Si scaricano sullo smartphone e dialogano proficuamente con i nostri dati biometrici intervenendo dove necessario. Entro pochi anni il 21% delle analisi e delle cure avverrà a casa del paziente, solo il 10% in ospedale e nemmeno il 2% presso uno studio medico: per il 67% i pazienti saranno seguiti da remoto, con la massima attenzione ed efficienza. Perché il cambiamento non venga percepito come una minaccia è necessario un nuovo paradigma incentrato su un umanesimo riscritto nell’era di una nuova frontiera, in cui convivono e si alimentano vicendevolmente un mondo reale e uno artificiale. Dove l’uomo non subisca passivamente la dimensione digitale, ma ne utilizzi strategicamente le potenzialità ricavandone, in cambio, un dono. Il traguardo è l’uomo ed è l’unico perseguibile. Attraverso la tecnologia l’uomo “deve divenire CEO della propria salute”.

*Ceo Havas Life Italia

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