La separazione e il significato di uno spazzolino

Marina

Martini*

Ho ricevuto la telefonata in un giorno festivo: all’altro capo un carabiniere, il cui intervento era stato richiesto da una donna per allontanare dalla casa l’ex coniuge. Mi chiedeva ragguagli sulla situazione familiare in modo da concordare l’intervento più opportuno. I coniugi erano separati ormai da più di due anni e l’iniziativa di porre fine al matrimonio era stata presa dalla donna che aveva trovato, sia pur con una figlia ancora piccola, la determinazione di chiudere il matrimonio. Il marito, infatti, sin dall’inizio, aveva mostrato un carattere prevaricatore e aveva adottato comportamenti volti ad esautorare la moglie da qualunque scelta.

La signora non aveva alcuna autonomia nella gestione economica della casa. Inoltre, l’uomo aveva convinto la moglie della necessità di risparmiare in modo ossessivo per poter pagare il canone di locazione dell’appartamento mentre, nella realtà, l’appartamento era di sua esclusiva proprietà in quanto regalatogli dai genitori in epoca antecedente al matrimonio. Si aggiunga che il marito denigrava costantemente la famiglia di origine della moglie per la modesta estrazione socio- economica e cercava di impedirne la frequentazione.

Nonostante questi comportamenti, la decisione della signora di separarsi aveva avuto una maturazione lenta e difficoltosa: spesso le donne che subiscono comportamenti tesi a svalutare la loro persona, si convincono di non valere e di non essere in grado di rifarsi una vita. Si potrebbe dire che in questi casi la donna è vittima di una sorta di sindrome di Stoccolma. In queste situazioni, inoltre, non è infrequente che la donna si auto-isoli. Ad esito del giudizio di separazione, il giudice aveva disposto, tra le altre statuizioni, l’assegnazione della casa coniugale alla moglie, in forza del collocamento prevalente della figlia e il marito si era allontanato spontaneamente.

Tuttavia, la casa rappresentava da sempre il fulcro delle tensioni ed era arrivata ad assumere una valenza simbolica della vittoria di una parte sull’altra come in una sorta di Guerra dei Roses. Per questo, dopo due anni dalla separazione, il marito, dopo aver chiesto di poter fare gli auguri alla figlia per la festività ed aver ottenuto il permesso di entrare nell’abitazione, è andato nel bagno, ha posizionato il proprio spazzolino da denti accanto agli altri due, quindi si è seduto sul divano affermando che quella era la sua casa e non si è più mosso fino all’intervento dei carabinieri, che non hanno potuto far altro che allontanarlo.

*Avvocato

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