
Via al percorso di rinascita dell’edificio storico e di Palazzo Omodei. Entrambi i gioielli cittadini potranno essere votati come Luoghi del Cuore.
I cinquant’anni del Fondo Ambiente Italiano si festeggiano alla Torre dell’Acquedotto. Il Milanino è pronto a risplendere. Il primo esempio di città giardino in Italia, infatti, da anni ha attirato l’attenzione del Fai che, ancora una volta, non ha fatto mancare il suo appoggio. Così, in questi giorni Lidia Arduino, assessora ai Lavori Pubblici, architetto di professione e per anni presidente dell’associazione Città giardino, ha svelato di aver ricevuto a Natale "una proposta inaspettata quanto molto gradita che ha suscitato in me una certa emozione". "Sono stata contattata da una responsabile della delegazione Fai di Milano gruppo nord-est che richiedeva la disponibilità dell’Amministrazione per la realizzazione delle giornate di Primavera 2025. Nell’anno in cui il Fondo festeggia i suoi cinquant’anni, la scelta da parte del Fai è stata dettata dall’intenzione di ripetere quelle visite che nell’ultimo decennio avevano ricevuto un vero e proprio boom di richieste. Nel 2018 erano state aperte le porte delle ville storiche del Milanino e di Palazzo Omodei, la meta che aveva ricevuto più visitatori: ben 9mila, sancendo un record per lo stesso Fai.
"Ricordo bene quei giorni: ero vicensindaco, con delega alla pianificazione e qualità urbana e avevo fortemente voluto che il nostro territorio diventasse centro dell’attenzione del Fondo". Le visite ora si svolgeranno sabato e domenica, partendo da un banco reception per la raccolta delle iscrizioni che sarà posizionato davanti al monumento a Luigi Buffoli. Da qui partiranno piccoli gruppi al seguito di una guida Fai per un breve percorso, che vedrà come prima tappa la Torre dell’Acquedotto, per poi raggiungere le abitazioni private: in alcune sarà anche possibile essere accolti nel giardino. La Torre sarà accessibile dal portico che si apre nella palazzina, che fa parte del complesso edificato al centro del viale, e solo per quanto riguarda la sala destinata al teatro, dove sarà allestita una temporanea mostra di particolari decorativi delle dimore storiche, fotografati nel 2009, anno del centenario della nascita della città giardino. L’edificio è abbandonato da un paio di anni e rivela ora i segni di un certo degrado insieme a tracce di atti vandalici effettuati nel corso di incursioni notturne. "Ora, dopo l’apertura Fai, dovrà vedere lo sforzo per iniziare un lento, ma inarrestabile, percorso di rinascita che veda presto un riutilizzo della struttura - assicura Arduino -. La Torre dell’Acquedotto va restituita ai cittadini che devono ritrovare quel luogo di cultura e di incontro che hanno frequentato in passato". Edificio di archeologia industriale, realizzato nel 1927, da subito è diventato un’icona del Milanino, protagonista anche del francobollo celebrativo che fu realizzato nel 2012 in occasione dell’anniversario dei 100 anni del quartiere giardino.
Negli anni ’80 i pozzi furono disattivati e nel 1985 i lavori di riqualificazione permisero la riconversione ad area socio-culturale. Nel 2005 la ristrutturazione completa con l’uso della torre come polo teatrale e l’avvio di un bar al primo piano, prima della nuova dismissione. Ma le sorprese del Fai non finiscono qui: probabilmente a maggio ci sarà un Fai Day, con visite e musica a Palazzo Omodei, che dopo anni potrà riaccogliere i cusanesi e i turisti in città. La dimora del XVIIesimo secolo, nata su un nucleo precedente al 1.400. Intanto, entrambi i gioielli cittadini potranno essere votati sul sito del fondo come Luoghi del Cuore per ottenere un finanziamento, utile ai lavori di restyling.