La Mito in fuga, la droga e l’arresto

In manette il pregiudicato Massimo Danilo Giuliana: sequestrati 52 chili tra hashish, cocaina e marijuana

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Poco più di un anno fa, nel dicembre 2020, si era visto confermare dalla Cassazione una condanna a 4 anni e 6 mesi per droga. Massimo Danilo Giuliana aveva provato a difendersi sostenendo che quei quattro grammi di "roba" sequestrati a casa sua dagli investigatori fossero per uso personale, visto che già nel 2001 gli era stata diagnosticata un’intossicazione cronica da cocaina; aveva aggiunto di essere laureato e che ormai si guadagnava da vivere come consulente informatico, traendo solo da quel lavoro "il denaro per mantenersi e per i vizi". Una linea bocciata in tutti e tre i gradi di giudizio. Due giorni fa, il quarantatreenne ci è ricascato, finendo in manette dopo un lungo e rocambolesco inseguimento.

La storia inizia qualche giorno fa, quando agli agenti delle Volanti arriva la dritta di una fonte confidenziale su un’Alfa Mito rossa che gira assiduamente dalle parti di viale Stelvio. Lunedì pomeriggio, i poliziotti notano la macchina parcheggiata in via Valtellina e si appostano lì vicino, in attesa che arrivi il proprietario. Alle 17.15, un uomo scende da un’altra auto e sale sulla Mito; a quel punto, gli investigatori dell’Ufficio prevenzione generale della Questura si avvicinano per controllarlo, ma Giuliana spinge il piede sull’acceleratore e scappa al volante dell’Alfa. Primo rosso bruciato, poi la svolta in via Lepontina e l’ulteriore sgasata per percorrere a tutta velocità via dell’Aprica, via Lancetti, via Porro e via Livigno, via Tartini e via Candiani. Bloccato dai veicoli incolonnati, il fuggitivo si ritrova in trappola. Finita? No, perché Giuliana innesta la retromarcia e manda la Mito a sbattere contro l’auto della polizia che la sta tallonando, per poi ripartire "sportellando" le altre macchine per aprirsi disperatamente un varco. È in quel momento che il capopattuglia scende dalla Volante, riesce in qualche modo a infilarsi nell’abitacolo e a togliere le chiavi dal cruscotto, provocando lo spegnimento della Mito e la fine della corsa contro un marciapiedi. Giuliana cerca di scappare a piedi, ma viene definitivamente fermato e ammanettato. I motivi della fuga? Diversi. Il primo: l’uomo ha con sé alcuni grammi di cocaina e 1.170 euro in contanti. Il secondo: è senza patente dal 2017.

La perquisizione si estende all’abitazione affittata dal quarantatreenne in viale Stelvio, che si rivela essere un vero e proprio deposito della droga: sigilli a 42 chili di hashish, quasi 3,5 di coca, 7 di marijuana, 3.600 euro e cinque cellulari che con ogni probabilità il grossista utilizzava abitualmente per tenere i contatti con fornitori e pusher al dettaglio. Conclusione: Giuliana è stato arrestato. Gli era già successo, tra le varie volte, anche nel 2003: già ricercato per una pena da scontare di due anni, la polizia aveva scoperto in un box a due passi dal cimitero Maggiore due mitra, un fucile, due pistole, una balestra, due chili di droga, manette, proiettili, coltelli, grimaldelli, otto cellulari e 8mila euro.

Nicola Palma

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