La “mamma“ della Cattolica e il don di campagna

Domani la beatificazione in Duomo, iniziative e incontri. Delpini: "Figure molto diverse che hanno lasciato un segno profondo"

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Due figure molto diverse tra loro, ma che – ognuna a suo modo – hanno lasciato un segno profondo nel mondo cattolico e nella storia di Milano. Domattina alle 10 si terrà in Duomo la beatificazione di Armida Barelli e don Mario Ciceri. Una cerimonia doppia, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro e trasmessa in diretta su Tv2000. "Sono personalità diverse a cui rivolgiamo la stessa preghiera, perché tutti i discepoli vivano in risposta alla vocazione di Dio – spiega monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano –. In ogni forma storica, in ogni stato di vita che lo spirito fa fiorire nella chiesa". Pur nella loro diversità, infatti, i percorsi di Armida Barelli e don Mario Ciceri sono stati esemplari. La prima ha dedicato la propria vita all’insegnamento e alla formazione, fondando – tra le altre cose – l’Università Cattolica del sacro cuore e la Gioventù femminile. "Fu un’impresa pazzesca – sottolinea Paolo Seghedoni, vicepresidente dell’Azione cattolica italiana –. La formazione e la crescita spirituale, sociale e culturale di milioni di ragazze ha cambiato la vita del Paese e della nostra associazione, che è cresciuta grazie alla spinta di figure come Armida Barelli". Don Mario Ciceri, invece, ha indossato per tutta la vita le vesti di semplice prete di campagna. Ma, pur nella sua apparente normalità, ha ricevuto la Medaglia d’oro alla resistenza ed è stato in grado di cambiare la vita di centinaia di ragazzi. La beatificazione di Barelli e Ciceri sarà accompagnata anche da due messe di ringraziamento, che si svolgeranno rispettivamente domenica in Università Cattolica e il 4 maggio a Sulbiate. La cerimonia, poi, sarà accompagnata da numerose iniziative, mostre e appuntamenti culturali in tutta la città. Nel caso di Armida Barelli, per esempio, è stato allestito un percorso interattivo di cinque video, attivabili con Qr code, localizzati in altrettanti luoghi della città. Una sorta di tour a tappe, per ripercorrere i momenti più significativi della vita di Armida. Si comincia da Corso Venezia, dove Barelli ha fondato la prima realtà milanese della Gioventù femminile. Si prosegue poi alla chiesa di San Carlo al Corso, dove è stata battezzata, e in Piazza Fontana, dove la beata ha incontrato l’arcivescovo cardinale Andrea Ferrari. Infine, il tour si chiude in via Sant’Agnese e largo Gemelli, rispettivamente la prima sede e l’attuale riferimento principale dell’Università Cattolica.

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