
Nappo* Oggi, l’inglese è la lingua franca. È così. Bisogna parlare inglese per muoversi nella globalizzazione" (Édouard Philippe, primo ministro francese,...
Nappo*Oggi, l’inglese è la lingua franca. È così. Bisogna parlare inglese per muoversi nella globalizzazione" (Édouard Philippe, primo ministro francese, Morocco World News, 2 marzo 2018). Non è una frase banale come può sembrare. Ancora di più che negli scorsi decenni l’inglese è la lingua dell’economia globale, e le cosiddette nuove economie (Cina, India, Russia, Brasile) si sono adeguate. È la lingua globale per lavoro, informazione, comunicazione, giochi, televisione, cinema, internet, musica e social media.
Le scuole, in generale, hanno cercato di aumentare la qualità e la quantità delle ore di studio della lingua inglese con conseguente aumento del numero di ore dedicate e il livello di conoscenza degli studenti è effettivamente migliorato. Tantissimi strumenti fanno entrare in comunicazione docenti e studenti di tutto il mondo e l’Intelligenza artificiale accompagnerà in futuro il docente. Il futuro riserva corsi digitali di più facile accesso, personalizzabili e on demand. La scuola deve realizzare per ogni suo studente un livello linguistico intermedio (B2), Lo studio della materia, oggi, nelle scuole è una vera e proprio confronto, c’è maggiore abitudine all’ascolto, al dialogo, alle situazioni interattive di vita reale e le ore dedicate all’inglese sono ritenute sufficienti. Di conseguenza, il livello raggiunto è certamente maggiormente allineato e adatto alle esigenze del futuro professionista.
Nonostante tutti gli incentivi, però, i limiti del settore pubblico rimangono pesanti: le classi sono troppo numerose, le capacità linguistiche degli studenti sono troppo diverse, gli insegnanti a livello elementare non sono ben preparati. Conoscere una lingua straniera è sempre più importante, sia in ambito professionale che personale. E la scuola deve fare di più.
*Direttore Scuola Freud