La guerra e il cruccio dell’Europa

Paola

Severini

Melograni

Paola carissima, permettimi di darti del tu. Ho 92 anni e ricordo l’entrata in guerra dell’Italia, perché avevo 10 anni. Ricordo l’angoscia di mia madre e l’euforia (stupida per non dire folle) di mio padre.

E ricordo purtroppo gli anni che vennero dopo. Sono un novantenne ancora arzillo, se così si può dire: cammino, leggo, scrivo, vado al cinema (anzi sono”tornato” finalmente al cinema!) e cerco di vivere ogni giorno come fosse l’ultimo giorno. Mai avrei immaginato di rivedere la guerra in Europa.

Certo c’è stata nell’ex Jugoslavia ma si trattava di una situazione circoscritta e non della follia di una grande potenza!

Come ricordo che le sanzioni colpiscono allo stesso modo chi le commina e chi le subisce.

I miei nipoti sono adulti e non mi chiedono nulla, ma ho sentito parlare due bambini del palazzo dove vivo: si facevano la domanda principale “Cos’è la guerra e perché la stanno facendo?” Stefano

Stefano caro, ti do del tu anche io.

Se mi segui saprai che ho amato moltissimo (tanto da sposarlo) Piero Melograni, che considero uno dei più importanti storici italiani. Il suo ultimo libro, edito da Marsilio, fu “10 giugno 1940, l’Italia entra in guerra “.

Sono passati 82 anni e vedo che tu ricordi perfettamente. Il nostro cruccio è l’Europa, senza un vero esercito comune, (e il bravissimo Generale Graziano ne sa qualcosa) senza una politica estera comune, senza una visione comune.

È il nostro cruccio questa UE, ma potrebbe diventare finalmente la nostra salvezza. Non possiamo più rimandare la ricostruzione di una vera Europa federale.

Paola

mail: severini.paola@gmail.com

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