La filiera delle cure Farmacie, Terzo settore e volontari in rete: patto per l’assistenza

di Attilio Fontana

La sanità lombarda è da tempo e continua ad essere una grande eccellenza, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Per mantenere e migliorare le nostre performance in futuro la sfida che dobbiamo giocare è porre attenzione al mutato bisogno di salute dei nostri cittadini.

Abbiamo una popolazione sempre più anziana, in Lombardia un terzo della popolazione è colpita da patologie croniche, che assorbono il 70% delle prestazioni. Questo indica che l’aspettativa di vita nella nostra regione è molto alta, ma anche che un numero elevato di pazienti hanno bisogno di un’assistenza continua e di una puntuale aderenza alle terapie. Un paziente cronico che non assume correttamente i farmaci è facile che complichi le sue condizioni di salute richiedendo risorse ulteriori al sistema sanitario.

Ecco perché nel mio programma ho previsto un sistema sociosanitario sempre più vicino al cittadino: la casa diventa il luogo di cura e assistenza domiciliare, da cui eventualmente indirizzare il paziente alle strutture della sanità territoriale e ospedaliera. Lavoreremo su alcune linee di sviluppo che possono essere così sintetizzate: incrementare l’offerta di prestazioni, garantire la migliore accessibilità a tutti i cittadini per tutti i servizi, sviluppare l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione volta alla semplificazione per cittadini e operatori, rafforzare l’interconnessione nel sistema sociosanitario sia fisica (tra rete ospedaliera e rete territoriale) che digitale (interconnessione dei sistemi informativi), sostenere l’umanizzazione del sistema sociosanitario in tutti gli ambiti.

Lo faremo coinvolgendo e valorizzando tutti i soggetti operanti nel sistema, anche il Terzo settore e il mondo del volontariato, in una collaborazione sempre più attiva ed efficace anche con gli enti locali del territorio. Perché è inutile negare che esista un problema di personale. Programmazioni nazionali sbagliate, con numeri chiusi e riduzione di borse specialistiche, hanno provocato la carenza di medici di famiglia e altre figure chiave ospedaliere. Per risolvere questa situazione occorre un intervento a livello nazionale e sono certo che con questo nuovo Governo ci sarà una svolta, nel frattempo si devono schierare tutte le squadre a disposizione, creando collaborazioni e lavori in rete.

Anche i privati si sono messi a disposizione, non solo per curare le acuzie, ma anche per la presa in carico; così come gli enti del Terzo settore e le farmacie. Solo così riusciremo a tamponare la situazione e dare una risposta più efficace ai nostri cittadini.

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