"La cultura è l’unica arma Alleniamo anche i giovani"

James Bradburne, direttore di Brera: avevamo bisogno di riflettere sul potere. E anche la Pinacoteca lancia un’opera per bambini: la musica è per tutti

"Abbiamo bisogno adesso di quest’opera. Che è molto difficile, che è legata a storie che non conosciamo. Però la mise-en-scène funziona, la scenografia ci aiuta molto nella lettura di questa metafora". Il sovrintendete della Pinacoteca di Brera, James Bradburne, difende la scelta del Boris Godunov come primo titolo della nuova stagione scaligera come pure il coraggio artistico. "Siamo andati un po’ indietro rispetto alle tecnologie e agli schermi, ma siamo tornati al cuore dell’Opera, che racconta le parole – sottolinea –. E le parole son molto belle. Forse è il momento giusto per riflettete sul potere ed è importante che lo abbiamo fatto qui, a Milano e alla Scala. Sarebbe stato un errore mollare". Perché, continua, "la cultura è davvero la nostra unica arma contro la bestialità dell’umanità. Dobbiamo utilizzarla per combattere, credere nella cultura come la quintessenza della nostra umanità". "Se perdiamo questa abbiamo solo povertà, guerra e conflitti - ribadisce -. E non possiamo rinunciare e tornare a un mondo fatto di commercio, di denaro. Va consolidato l’impegno per la cultura". Contro i tagli, ma anche ripartendo dalle nuove generazioni. "Anche Brera ospiterà un’Opera – annuncia Bradburne orgoglioso, mostrando le prime immagini dal suo smartphone – sarà un’Opera per bambini, in parte anche drammatica, con le marionette". Lo spettacolo sarà presentato il 19 dicembre all’Anteo ed è un racconto in musica liberamente tratto dal libro ’Die Fischreise’ di Tom Seidmann-Freud, nipote di Sigmund Freud. Al centro la marionetta ’Peregrin’, in viaggio verso un mondo migliore sul dorso di un pesce. "Un’altra storia che a distanza di un secolo riecheggia il nostro presente", ricordano dalla Pinacoteca.

"Dobbiamo allenare il pubblico e i giovani alla cultura in tutte le sue forme – conclude Bradburne – che siano legate alla musica o all’arte visuale, ciascuno trova il suo vettore. Ma la musica è per tutti". Aveva nella mente l’effetto del Boris Godunov tra i giovani anche il sovrintendente della Scala Dominique Meyer, poco prima dell’inizio della serata inaugurale della stagione: "È un momento molto forte per la cultura italiana – aveva detto -. Spero che il pubblico si emozioni e che l’opera rimanga nella memoria. Conto che gli adulti abbiano cioè la stessa risposta dei giovani, che durante la Primina (l’anteprima under 30 andata in scena il 4 dicembre, ndr) l’hanno amata moltissimo". "È un’opera toccante che apre al mondo", sottolinea anche l’ex ministra all’Università ed ex rettrice di Milano-Bicocca Cristina Messa.

Simona Ballatore

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