La condizione di precarietà degli adolescenti

Daniele

Nappo*

Delle tragedie sociali del precariato si parla ogni giorno, ma molto meno sono analizzati invece, i drammi psicologici che si nascondono nella quotidianità dei giovani italiani.

Un intreccio di stress, insicurezza e solitudine che sono la somma di un mercato del lavoro sempre più liquido e competitivo. Certamente il mondo del lavoro è cambiato. In questo quadro la cultura, la conoscenza, diventano fondamentali. Allo stesso tempo oggi purtroppo il lavoro definisce anche una situazione, una condizione di precarietà, una sorta di mancanza di certezza destabilizzando chi cerca una esistenza stabile, sicura e gratificante.

Il desiderio di un’attività lavorativa come scelta di autorealizzazione non conduce a nessun impiego certo, le prospettive rimangono sulla carta e la flessibilità assume sempre di più il contorno del precariato. Oggi, più che mai, assistiamo appunto alla precarietà non più circoscritta però solo all’ambito lavorativo poiché la vita affettiva, relazionale e la mente diventano parte integrante del lavoro, tanto da far perdere la distinzione tra tempo di vita e tempo di lavoro; la conseguenza è il condizionamento del comportamento cioè la precarietà esistenziale. Una condizione che invade e penetra in tutte le attività e si trasforma in limitazione generalizzata perché anche chi si trova in una situazione lavorativa stabile e garantita è perfettamente cosciente che tale situazione potrebbe terminare da un momento all’altro in seguito a un processo di ristrutturazione o delocalizzazione, alla crisi congiunturale, allo scoppio di una bolla speculativa o per esempio all’embargo alla Russia. Tale consapevolezza fa sì che il vissuto dei lavoratori più garantiti sia, di fatto, molto simile a quello dei lavoratori che vivono oggettivamente e in modo diretto una situazione effettivamente precaria. La moltitudine del lavoro è così sempre precaria, vuoi direttamente, vuoi psicologicamente. Il precariato lavorativo è causa principale dei problemi psicologici che attanagliano una generazione spesso ingiustamente incolpata di essere incapace. Bisogna ripartire dai giovani per rialzare un Paese depresso e ansioso. nostri studenti affrontano due sfide distinte nella ricerca del lavoro dopo il diploma o la laurea: trovare un’occupazione nel loro ambito di studi e riuscire a difendere la posizione raggiunta.

*Scuola Freud Milano

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