La comunicazione sia gentile Solo così unisce

Monsignor Mario

Delpini*

Gli operatori della comunicazione sanno di essere protagonisti nel creare la visione del mondo che la gente condivide.

Che cosa è successo ieri? È successo quello che i media raccontano: dei miliardi di essere umani che abitano la terra si sa soltanto del gesto inconsulto di un fanatico, della scelta sconsiderata di un temerario, della battuta brillante di un personaggio. Gli artefici della comunicazione selezionano le notizie che meritano, un titolo sul sito o sul giornale cartaceo. Di tutto quello che hanno detto, fatto, amato, sofferto gli altri – e sono miliardi – non c’è traccia. Chi ha deciso? I giornalisti, gli operatori della comunicazione. Avviene però che la comunicazione sia come un mare: chi si immerge, si bagna; chi si immerge, non cammina, deve nuotare, se è capace; chi si immerge non si disseta, se l’acqua è salata e disgustosa. Così i giornalisti, nel mare della comunicazione, non si riconoscono protagonisti potenti e influenti sulla visione del mondo della gente, ma spesso, piuttosto, vittime. Devono dare le notizie richieste, non quelle importanti. Devono inseguire il personaggio che fa notizia per la sua stranezza o per il suo prestigio, non le persone pensose, gli artigiani quotidiani del bene comune. Devono parlare la lingua sbrigativa, eccessiva: gridare per farsi sentire. Talora i giornalisti colti, gentili, saggi si rammaricano di una professionalità mortificata dalla fretta, dall’enfasi sproporzionata su aspetti secondari; dalle onde, insomma, di un mare spesso tempestoso, che agita ogni navigazione. Uscire dal mare non si può. Si può immaginare un po’ di fiducia e pensare l’essere giornalisti come l’incarico di propiziare incontri. È possibile che si interpreti il mare della comunicazione non come una pericolosa potenza di tempeste e di acque disgustose, ma come una “via di comunicazione”, che invita a raggiungere l’altra riva: per conoscere, per visitare, per fare amicizie, per vendere e per comprare. Al timone delle navi che percorrono il mare della comunicazione stanno i giornalisti. Possono favorire l’incontro. Quale comunicazione favorisce l’incontro? Per favorire l’incontro risulta utile la gentilezza dell’invito. La comunicazione “gentile” è quella che si caratterizza per le parole giuste, le immagini discrete, i toni misurati. * Arcivescovo di Milano

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