La città è “olimpica” ma i centri chiudono

Dall’addio dell’Angiolini agli impianti da ristrutturare. Il 60% è stato costruito prima del 1990, solo l’1% è “green”. Tre centri sportivi col Pnrr

Migration

di Ilaria Checchi

L’ormai ex centro sportivo Angiolini, prima casa del GS Villa, rappresenta l’ultimo caso in ordine temporale di un pezzo di storia dello sport che scompare per lasciare spazio a cemento e nuove infrastrutture. Milano, nonostante le Olimpiadi Invernali del 2026, sta infatti assistendo alla progressiva chiusura di tanti centri sportivi per i più disparati motivi, anche se quelli economici prevalgono. Gli altri impianti hanno un problema strutturale che complica lo scenario, in tempi di caro-bollette: "I dati di una ricerca effettuata dall’Università Bicocca ci dicono che più del 60% degli impianti sportivi in Lombardia è stato creato prima del 1990 e solo l’1% è stato pensato per essere munito di pannelli solari, termici o fotovoltaici – spiega Antonio Iannetta, dirigente Uisp –. Di contro tra il 2008 e il 2017 il costo dell’energia è già aumentato del 20%. Insomma, siamo in ritardo. Anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina serve un cambio di passo e bisogna rimettere mano agli impianti per evitare che i costi tornino a gravare sulle famiglie dei ragazzi". Anche attraverso i bandi del Pnrr si è cercato di mettere mano alle carenze delle strutture sportive. Città Metropolitana aveva candidato quattro impianti, ha passato le "selezioni" solo uno, quello del centro scolastico di San Donato per un milione e 620mila euro di investimento. Ma servono interventi - e i progetti erano già pronti - anche per il centro sportivo all’interno del polo-scolastico Puecher di Milano, una nuova palestra a Cassano d’Adda e una a Rho. Per le scuole, ma aperte anche alla città e alle associazioni del territorio, che chiedono sempre più spazi.

Gli impianti di proprietà comunale costituiscono la spina dorsale del sistema sportivo milanese e la loro gestione è distribuita tra la società Milanosport Spa, che comprende anche i centri balneari, e le varie Federazioni Sportive e Associazioni Dilettantistiche. L’unico impianto gestito direttamente dal Comune è l’Arena Civica Gianni Brera che nell’ultimo anno ha ospitato anche le partite casalinghe dell’Alcione, in serie D. Per venire incontro ai bisogni di famiglie e giovani sportivi, Milanosport prevede una gestione incentrata su prezzi calmierati: calcio, basket, ping pong, pallavolo sono solo alcuni degli sport praticabili nelle oltre 400 strutture all’aperto in città, di cui ad oggi 112 sono gestite in concessione d’uso da Federazioni e ASD. Se la pandemia ha portato alcuni ad abdicare, è anche vero che ad oggi Milano è pronta a riaffollare alcuni luoghi storici: il Centro Giuriati, per esempio, è stato rimesso a nuovo così come la piscina Suzzani e la Parri Mengoni a Bisceglie, mentre grazie ai fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) verranno riqualificati i centri sportivi Cardellino e Carraro, situati in zona Inganni e Missaglia. La cifra complessiva è di 14 milioni e 400mila euro di cui 11 andranno al centro di via del Cardellino 3, che diventerà un impianto natatorio olimpionico e un parco per attività all’aria aperta con piscine e campi da beach volley.

Il Velodromo Vigorelli di via Arona ospita le gare di football americano e da qualche anno è stata rifatta la pista per ospitare il ciclismo mentre a marzo il Comune e l’Università degli studi di Milano hanno sottoscritto un protocollo di intesa per riqualificazione del centro Saini: ristrutturazione e gestione per oltre 50 anni a partire dal 2025. Meno felice è lo status del Lido di Milano in piazzale Lotto, la cui piscina scoperta è chiusa dal 2019. A gennaio 2023 dovrebbe vedere iniziare i lavori di restyling dopo che una società spagnola si è aggiudicata il bando per trasformare il Lido in uno specchio d’acqua dove praticare canoa e kayak oltre ad altre attività di fitness. C’è speranza anche per la piscina Scarioni: Palazzo Marino ha presentato un piano per il rilancio con un progetto da 18 milioni, entro la fine dell’anno il bando di gara.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro