La campagna si scalda I ritardi sulle Olimpiadi e la due giorni di FdI Lite Majorino-Fontana

Malagò incalza sulle infrastrutture per il 2026. Ed è scambio di accuse

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di Giambattista Anastasio

È scontro aperto tra Pierfrancesco Majorino e il Pd, da un lato, e Attilio Fontana, dall’altro. E su due temi distinti e distanti: lo stato d’avanzamento delle infrastrutture necessarie per le Olimpiadi Invernali del 2026 e l’utilizzo a fini elettorali degli spazi istituzionali della Regione.

Sul primo versante sono le parole di Giovanni Malagò (foto), presidente del Coni, a diventare, involontariamente, l’incipit dello scontro tra Majorino e Fontana. "È chiaro che per organizzare bene i Giochi è indispensabile che l’infrastruttura sia fatta in tempo. Siamo i più interessati che le cose si facciano al più presto. Un grido di allarme di cui mi sembra che oramai siano tutti consapevoli". Così Malagò commenta il dossier di Aci Lombardia, che evidenzia come solo 11 opere viabilistiche su 42 saranno sicuramente ultimate in tempo utile per l’inizio dei Giochi. "Ci sono due soggetti che lavorano sulle Olimpiadi – precisa poi Malagò –: una è la Fondazione Milano Cortina, della quale mi occupo io e che è il Comitato organizzatore, l’altra è l’Agenzia che si occupa delle opere. In questo caso la statistica riguarda la seconda società, che è pubblica. In ogni caso a breve ci sarà un incontro".

Il candidato del centrosinistra e del M5S alla presidenza della Regione, allora, va all’attacco: "Le mie preoccupazioni sulle Olimpiadi trovano la conferma nelle parole di di Malagò – rileva Majorino –. Quelle preoccupazioni erano sacrosante e nascevano dal confronto con gli operatori dei territori interessati dai Giochi. Fontana aveva sminuito, Malagò sollecita tutti a non perdere più tempo". Da qui la replica del presidente uscente della Regione: "Majorino dovrebbe leggere di più perché le problematiche relative alle infrastrutture sono di competenza di una società per azioni che è stata costituita dal Governo e gestita da un commissario, purtroppo con due anni di ritardo. Noi abbiamo avuto l’assegnazione dei Giochi nel giugno 2019 e la società è stata costituita nel novembre 2021. Quindi Majorino dovrebbe iniziare a chiedere conto dei ritardi che questa scelta ha comportato a chi in quel periodo era al governo, ahimè il Pd". La controreplica è affidata al capogruppo lombardo dei Dem: "Il ritardo di mesi nella costituzione della società, avvenuta alla fine nel novembre del 2021, è stato dovuto a un problema tra Regione Lombardia e il sottosegretario di allora, Alessandro Morelli, noto esponente della Lega, riguardo lo Statuto. Denunciammo la questione a giugno e presentammo una mozione con cui chiedevamo di sbloccare lo stallo ma il centrodestra la bocciò".

Lo stesso Pizzul solleva il caso della convention di Fratelli d’Italia prevista domani e dopodomani all’auditorium Testori di Palazzo Lombardia: "L’iniziativa di Fratelli d’Italia, in piena campagna elettorale, è una cosa mai vista. Dal 29 dicembre, inizio della par condicio, in Consiglio regionale è vietata ogni riunione aperta al pubblico, da chiunque sia organizzata, che preveda la presenza anche di un solo candidato". "Quella di Fratelli d’Italia è una richiesta commerciale – replica Fontana –, non mi sembra che ci sia nulla, non mi sembra si facciano due pesi e due misure".

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