La battaglia di cinque sindaci "Cargo city sia dentro lo scalo"

Nei Comuni sarà affisso lo striscione-simbolo contro il Piano Malpensa sui terreni boschivi

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In tutti i Comuni del Castanese sarà appeso lo striscione "Salviamo la Brughiera" a testimonianza dell’impegno comune per la tutela del territorio e la salute dei cittadini.

All’atto della consegna i sindaci di Castano Primo, Turbigo, Vanzaghello, Robecchetto con Induno e Nosate hanno ribadito di non essere contrari allo sviluppo di Malpensa. "Lo siamo per uno sviluppo che non sia realmente compatibile e sostenibile dal territorio Castanese, già pesantemente compromesso dal punto di vista della salute e devastato dalle tante opere in assenza di una Vas".

"Non ci sono solo le realtà del Cuv direttamente interessate da Malpensa, ma ci siamo anche noi – dicono i cinque sindaci –. La nostra è una zona di grandi potenzialità e qualità dal punto di vista ambientale".

Le critiche sono puntate soprattutto sul non necessario utilizzo di nuovi e pregiati terreni boschivi. "Lo sviluppo dell’area cargo all’interno dell’attuale sedime aeroportuale sarebbe già in grado di supportare un aumento del 100% dell’attuale traffico merci, passando dalle attuali 500mila tonnellate annue a circa un milione – osservano i sindaci –. Sea ed Enac vogliono ampliarsi ulteriormente verso sud, inglobando 45 ettari di terreno nel sedime aeroportuale, senza minimamente considerare l’alternativa per l’espansione della Cargo City nell’area a sud ovest interna allo scalo".

Dalla brughiera al rumore e all’inquinamento (i voli cargo notturni e le acque di scarico del depuratore di Sant’Antonino), l’attenzione è massima e diverse sono le iniziative a sostegno.

Ultima, in ordine di tempo, assieme alla petizione che si può firmare on-line per salvare la brughiera, è stata appunto la consegna dello striscione, una iniziativa sostenuta anche dal Coordinamento Salviamo il Ticino, Legambiente Lombardia, l’Ecoistituto della Valle del Ticino, Silvia Assini (responsabile scientifico del progetto Life drylands, Università degli studi di Pavia) e Giuseppe Bogliani (presidente del Ciso, Centro italiano studi ornitologici).

Giovanni Chiodini

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