L’ultimo saluto alla storica libreria di Brera: "Il futuro dei lavoratori è più in bilico"

L’ex gestore del bookshop ha smantellato la struttura La Cgil all’attacco "Bradburne ci dia risposte"

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"Si respira aria di trasloco alla Pinacoteca di Brera. In questi giorni l’impresa che ha gestito il bookshop negli ultimi anni, ha smontato quanto rimaneva del bookshop. Quale sarà il futuro della tanto pubblicizzata Bottega Brera? Mistero. Ma questo episodio fa aumentare l’incertezza che serpeggia negli ultimi tempi tra i lavoratori riguardo il loro futuro". La denuncia arriva dalla Cgil di Milano, nuovo capitolo nella battaglia con al centro i posti di lavoro dei dipendenti delle società che finora hanno gestito in appalto bookshop e biglietteria del museo. Sono 16 lavoratori, ora in cassa integrazione, finiti al centro di una situazione di stallo, perché l’incarico al vecchio gestore non è stato prorogato e la nuova gara d’appalto non è stata ancora aggiudicata. Nel frattempo la biglietteria resta chiusa e la libreria è stata smantellata.

"I lavoratori chiedono chiarezza – spiega la Cgil – per questo motivo la settimana scorsa hanno scritto, tra gli altri, al direttore Bradburne chiedendo un incontro urgente. Evidentemente non si ritiene di dover rispondere a chi, come noi, vorrebbe tornare al posto di lavoro che aveva prima della pandemia per dare un servizio ai visitatori della prestigiosa Pinacoteca. Si prova stupore e amarezza nel vedere quanto sta avvenendo alla storica libreria di Brera, osannata e sbandierata come Bottega Brera. Noi siamo convinti che sia vero, ma forse siamo rimasti gli unici a crederlo". I lavoratori si riuniranno in presidio mercoledì prossimo, davanti alla pinacoteca. "Continueremo la lotta – sottolineano – per salvare i posti di lavoro".

A.G.

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