L’agguato nel deposito e la rapina violenta: due ragazzi di Crema accoltellati a Rogoredo

Raid al confine con San Donato: feriti un diciottenne e un ventenne. Scatta l’indagine della polizia: caccia a un italiano e un cinese

L'aggressione di San Donato

L'aggressione di San Donato

L’agguato nel deposito in disuso. I fendenti sferrati per i soldi. Le indagini della polizia e uno scenario che fa pensare più a un raid avvenuto in un contesto legato all’ex boschetto della droga che all’assalto in stile gang che abbiamo purtroppo imparato a conoscere negli ultimi mesi. Partiamo dalla cronaca. Ieri alle 15.45, un uomo chiama il 112 per segnalare che due ragazzi sono stati accoltellati: uno sanguina dal braccio sinistro, l’altro ha la felpa squarciata all’altezza dell’addome e ha ferite anche al volto; nessuno dei due è grave, per fortuna. Si tratta, rispettivamente, di un diciottenne italiano e di un ventenne tunisino: sono entrambi residenti a Crema e nessuno dei due ha mai avuto problemi con la giustizia. Il primo viene trasportato in codice giallo al Policlinico, il secondo al Niguarda.

Chi li ha aggrediti? Gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale e del commissariato Mecenate hanno ricostruito che i due sono scesi poco prima al capolinea della metropolitana gialla di San Donato Milanese e si sono diretti verso uno stabile abbandonato di via Marignano; lì sarebbero stati accerchiati da 4-5 ragazzi, che avrebbero iniziato a minacciarli per farsi consegnare denaro e cellulari. Poi sono seguiti in rapidissima successione la colluttazione per provare a sfuggire alla morsa della banda e il raid con le lame messo in atto da due componenti del gruppo, uno descritto come italiano (l’unico ad aver parlato) e l’altro come cinese o comunque con tratti somatici chiaramente orientali. Quindi la fuga dei balordi e la richiesta di aiuto da parte dei ragazzi accoltellati, raccolta da un passante e da alcuni tassisti in attesa al posteggio di via Impastato. Stando alle prime informazioni, il deposito in cui è avvenuto il blitz è in parte presidiato da un circuito interno di videosorveglianza: i filmati delle telecamere verranno acquisite dagli investigatori per cercare in quei fotogrammi tracce che possano portare all’identificazione dei fuggitivi.

Da quanto emerso al momento, i due ragazzi di Crema si sono recati non casualmente in quell’area, forse per incontrare qualcuno o in cerca di qualcosa. Chi o cosa? Detto che entrambi sono incensurati, va ricordato che la zona al confine tra Rogoredo e San Donato continua a essere meta di giovani (in arrivo anche da altre province della Lombardia e da fuori Regione) a caccia delle dosi di eroina a buon mercato; di conseguenza, non è escluso, anche se per ora non ci sono conferme, che il diciottenne e il ventenne fossero lì per acquistare stupefacenti. Del resto, dopo il progressivo smantellamento del boschetto della droga di via Sant’Arialdo, riconsegnato alla città con il piano "L’unione fa la forza" predisposto dal prefetto Renato Saccone e basato su repressione, assistenza sanitaria dei tossicodipendenti e riqualificazione dell’area verde, i pusher si sono gradualmente spostati più a sud, lungo i binari dell’Alta velocità, fino a raggiungere proprio la zona di San Donato.

Prova ne sono le recenti operazioni dei carabinieri della Compagnia locale e degli agenti della Divisione Anticrimine, che hanno portato all’emissione da parte del questore Giuseppe Petronzi di 83 provvedimenti di prevenzione tra fogli di via obbligatori (73) e avvisi orali (10) nei confronti di altrettante persone che si recavano abitualmente da quelle parti per comprare eroina. Che l’agguato di ieri sia legato a quell’ambiente è una pista ancora tutta da verificare e che comunque non renderebbe meno grave e preoccupante l’episodio, andato in scena in pieno giorno. D’altro canto, è verosimile ipotizzare che il raid non vada ricondotto al filone delle baby gang che hanno imperversato nella seconda metà del 2020 e in questi primi mesi del 2021 soprattutto nelle aree più centrali e frequentate della metropoli.  

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