Uccise tre persone a picconate, Kabobo condannato per altri due tentati omicidi

Adam Kabobo l'11 maggio 2013 tentò di uccidere altre due persone: per questo è stato condannato ad altri 8 anni di reclusione più 3 di casa di cura e custodia. Il ghanese fu condannato in appello a 20 anni e 3 di cura per il triplice omicidio ma le pene potrebbero essere scontate con un'unica condanna a 20 anni

Adam Mada Kabobo in aula durante il processo d'Appello che ha confermato la condanna a 20 anni

Adam Mada Kabobo in aula durante il processo d'Appello che ha confermato la condanna a 20 anni

Milano, 27 marzo 2015 - Uccise a picconate tre persone, ma in quella stessa mattina di follia, l'11 maggio 2013, Adam Mada Kabobo incrociò sulla sua strada altre due persone che tentò di uccidere. Per il duplice tentato omicidio il ghanese è stato condannato a 8 anni di reclusione più tre di casa di cura e custodia come misura di sicurezza. A tanto ammontava la richiesta di condanna del pm Isidoro Palma. Bersaglio della follia di Kabobo furono Andrea Carfora e Francesco Niro, scampati alla morte. La condanna è stata inflitta con rito abbreviato, dunque con lo sconto di un terzo della pena, dal giudice per l'udienza preliminare Alessandra Simion, che ha disposto per Niro, unica parte civile nel procedimento, una provvisionale di anticipo sul risarcimento da stabilire in sede civile di 30mila euro. Niro fu colpito dal piccone impugnato dal ghanese alla nuca. Nella caduta, aveva anche rotto il naso e perso un dente. Le motivazioni del dispositivo sono previste tra quaranta giorni. 

IL GIALLO DEGLI INTERPRETI - In mattinata si era verificato però un incidente di percorso. Il procedimento, fissato per le 12.30 è cominciato soltanto alle 15.10. Non si trovava infatti un interprete nè di lingua bantu, di cui l'imputato parla un dialetto, e nemmeno uno di lingua inglese, che la difesa aveva accettato pur di procedere con la propria discussione. Kabobo era difeso dagli avvocati Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno. 

IL PRECEDENTE - Una volta che questa sentenza diventerà definitiva, i difensori, gli avvocati Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno, intendono chiedere l'applicazione della continuazione in fase di esecuzione delle due condanne, considerando quella confermata in appello lo scorso 20 gennaio a 20 anni di carcere più 3 anni di casa di cura e custodia come misura di sicurezza per gli omicidi di Daniele Carella, 21 anni; Alessandro Carolé, 40; ed Ermanno Masini, 64. In questo modo puntano ad alleggerire la pena complessiva che l'uomo dovrà espiare.

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