Jovanotti: in bici al mio concerto E gli ambientalisti gli fanno eco

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di Rosario Palazzolo

Non sarà l’evento del secolo, perché in questo secolo Bresso ha già ospitato il Papa in un’adunata oceanica di famiglie provenienti da tutto il mondo. Ma il Jova Beach Party 22, che si concluderà a Bresso proprio sul terreno del campovolo che era stato calpestato da Papa Benedetto XVI il 2 giugno del 2012, rischia di diventare uno degli eventi dell’anno per l’area milanese. Per questo Bresso ha deciso di prepararsi di tutto punto per accogliere la marea umana annunciata per il concertone, che si terrà sulla pista dell’aeroporto cittadino. Il vero punto debole di questa location, così vicina all’area urbana di Bresso e ai confini con Milano, è l’accessibilità con le auto. Per questo Jovanotti (nella foto) è stato previdente, oltre che visionario, lanciando un’inedita campagna per convincere più fan possibile ad arrivare a Bresso in bicicletta. Insieme a Fiab, la Federazione italiana ambiente bicicletta, ha previsto di tracciare con un’app tutti i percorsi sicuri per raggiungere il campovolo sulle due ruote. Non solo, offrirà anche parcheggi sicuri per le bici. Una vera rivoluzione sostenibile, se verrà colta dagli spettatori, ma anche dalle amministrazioni dei Comuni che sorgono intorno all’aeroporto. Nasce da qui l’appello di “Bresso in bici”, un movimento di cittadini amici delle biciclette che si rivolgono al sindaco con un invito che, parafrasando il nuovo singolo del Jova faccia il “boom”: "Chissà che per i “pellegrini” jovanottiani la nostra amministrazione comunale non ci stupisca con una rete ciclabile inimmaginabile di collegamento con Milano e con i paesi dell’hinterland – scrivono in una lettera aperta al primo cittadino Simone Cairo –. O almeno che non ci stenda un po’ di colore a quei 4 metri di piste rimaste! Chissà...chissà...".

Bresso è la città del Parco Nord, con una invidiabile rete di piste ciclabili immerse nel verde del polmone verde regionale. Ma è anche tra le città più densamente popolate d’Europa, con strade trafficate e poco spazio per le ciclabili che in passato sono state realizzate sui marciapiedi e che in qualche caso sono state cancellate dall’amministrazione comunale, come è accaduto per il tracciato di via XXV Aprile, sacrificato dalla giunta in carica per ripristinare un doppio senso di marcia.