Cittadinanza italiana a Jair Bolsonaro: presidio al consolato brasiliano per dire No

L'iniziativa di attivisti ambientalisti. Ai responsabili dell'ufficio diplomatico verrà donata una copia dell'opera "Tu vuò fa l'italiano"

Stop alla cittadinanza italiana all'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Ambientalisti e attivisti milanesi si mobilitano per chiedere al governo di non prendere in considerazione l'ipotesi, circolata negli ultimi giorni in seguito al tentativo di golpe da parte di gruppi di destra contro il presidente eletto Lula Inacio da Silva, della concessione della cittadinanza italiana a Jair Bolsonaro, ai figli deputati e alla famiglia, in virtù delle sue radici venete per pari di bisnonni. 

Domani, martedì 17 gennaio alle 11, si terrà un presidio di solidarietà davanti al consolato generale del Brasile in corso Europa, 12. Obiettivo del sit-in è sostenere il presidente progressista Lula e il governo democraticamente eletto, per la difesa dell’Amazzonia e dei suoi popoli. Gli ecologisti saranno ricevuti dai funzionari diplomatici del Consolato, ai quali doneranno, per il presidente Ignacio Lula da Silva, l’opera "Tu vuò fa l'italiano", realizzata da Cristina Donati Meyer, street artist-artivista milanese.

Tra i promotori del presidio, con i rappresentanti di Gaia, Edgar Meyer e l’ex deputato Stefano Apuzzo, anche alcuni consiglieri Verdi del Comune di Milano (tra cui Carlo Monguzzi) e Francesco Fortinguerra di Europa Verde e dei Giovani Europeisti Verdi. Dopo l'assalto da parte di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro, in cui sono state ferite 50 persone (6 in condizioni gravi), le autorità hanno rimosso il governatore di Brasilia e hanno arrestato oltre 1500 persone. "Sullo sfondo del tentativo di golpe bolsonarista - si legge nel comunicato sulla manifestazione - si staglia l’immenso agro business agevolato dall’ex presidente in Amazzonia, mettendo a repentaglio la biodiversità, la vita dei popoli indigeni e aggravando ulteriormente la crisi climatica". Bolsonaro, intanto, riparato in Florida ufficialmente per essere ricoverato in seguito a forti dolori addominali, è stato indagato con l'accusa di tentato golpe. E' stato arrestato, invece, il suo ex ministro e braccio destro Anderson Torres.

 

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