Italtel, otto vie per il futuro a Settimo. E oggi scadono le offerte

In vendita il colosso delle comunicazioni controllato dal gruppo pugliese. Nella sede di Settimo, con 650 dipendenti, sono ore di frenetica attesa

Uno dei recenti presidi sindacali all'Italtel di Settimo Milanese

Uno dei recenti presidi sindacali all'Italtel di Settimo Milanese

Settimo Milanese (Milano), 7 settembre 2020 - Otto proposte per il rilancio di Italtel. Tra queste le offerte ci sono quelle di Digital Value, Accenture, Psc Partecipazioni, Sirti, Ericsson. Scade oggi il termine per la presentazione delle offerte vincolanti di acquisto di Italtel, il colosso delle telecomunicazioni controllato da Exprivia (81%) e partecipata da Cisco (19%). Lo hanno reso noto i vertici aziendali nel corso della video call che si è svolta venerdì 4 settembre con il coordinamento nazionale dei sindacati, il Ministero dello sviluppo economico, i rappresentanti delle Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia, i vertici Italtel e gli amministratori dei due azionisti. Sono ore di attesa e di incertezza nell’ex cittadella delle telecomunicazioni di Settimo Milanese, la sede più grande del Gruppo con i suoi 650 dipendenti.

Qui, dopo anni di ristrutturazioni, cassa integrazione, solidarietà e tagli, da mesi i lavoratori attendono di conoscere il loro futuro. La decisione sarà resa entro questa settimana e comunicata al Tribunale di Milano, poi ci saranno due mesi di tempo definire nei dettagli il Piano Industriale Italtel. Solo al termine di questo periodo i vertici aziendali potranno presentare la domanda di Omologa al Tribunale di Milano e quindi portare l’azienda «in salvo« rilanciandola. 

«Attendiamo tutti la fine dello stato di crisi - commentano i lavoratori - Italtel può avere ancora un ruolo strategico nel nostro Paese, abbiamo professionalità e competenze, è fondamentale garantire continuità ma sopratutto difendere il posto di lavoro dei dipendenti Italtel». Le organizzazioni sindacali Fim Fiom e Uilm hanno chiesto anche al Governo di intervenire per evitare il fallimento e aiutare il rilancio, «il Mse ci ha detto che al momento un ingresso diretto non è fattibile, ma noi crediamo che in questa fase di salvataggio lo Stato possa comunque avere un ruolo determinante per evitare di trovarci tra pochi mesi ad affrontare nuove criticità - si legge in una nota sindacale - per evitare questo abbiamo intenzione di continuare a sollecitare la politica».

Oltre alle due interrogazioni parlamentari rivolte al Ministero dello Sviluppo Economico presentata dall’onorevole Varrica (M5S) e degli onorevoli Epifani e Fornaro (Liberi e Uguali), l’8 settembre è prevista una riunione del Pd a livello nazionale e in quell’occasione alcuni rappresentanti sindacali incontreranno gli esponenti del partito che si occupano di Tlc. Solo dopo il Consiglio di amministrazione e questo incontro, saranno convocate le assemblee dei lavoratori per illustrare i dettagli dell’operazione di acquisizione e il futuro. 

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