Italtel, scatta il trasloco a Milano

Il colosso delle telecomunicazioni lascia la storica sede di Castelletto e inizia lo smantellamento degli uffici

Roberto Dameno, rappresentante sindacale della Fiom Cgil

Roberto Dameno, rappresentante sindacale della Fiom Cgil

Settimo Milanese (Milano) - Lo svuotamento degli uffici è iniziato nei giorni scorsi. Scrivanie, sedie, armadi e archivi, entro la fine del mese quasi tutte le postazioni di lavoro situate negli edifici principali saranno smantellati. Resteranno solo un centinaio di postazioni nella Cascina (nome di uno degli edifici del sito, ndr ). È ufficiale: Italtel, lo storico colosso delle telecomunicazioni, si prepara al trasloco da Settimo milanese a Milano, all’interno del Caldera Park, il campus tecnologico situato in via Caldera. A cinquant’anni dall’apertura della sede di Castelletto, in una delle fase più delicate della sua storia, Italtel prepara le valigie, ridimensiona spazi e modifica il modo di lavorare. Non senza i timori di sempre e qualche nuova preoccupazione da parte del sindacato per il futuro industriale del Gruppo e centinaia di posti di lavoro. "Ci hanno comunicato la notizia all’inizio di agosto, entro la fine del mese devono completare il trasloco e intanto inizieranno in via Caldera per riorganizzare i nuovi uffici - racconta Roberto Dameno, rappresentante sindacale della Fiom Cgil che dal 1973 lavora a Castelletto - l’ipotesi del trasloco era nell’aria da tempo, non aveva senso avere una sede così ampia considerato la riduzione di personale degli ultimi decenni. È comunque un tuffo al cuore, ai dipendenti è stata indicazione di liberare le scrivanie e svuotare gli armadi dai materiali cartacei".

Quando il sito di Castelletto ha aperto nel 1971 Italtel era un colosso con quasi 30.000 dipendenti in tutta Italia, di cui 6.000 nella sede alle porte di Milano. È qui che sono stati progettate e realizzate le prime centrali elettroniche. «A Castelletto c’erano i capannoni, il quadrifoglio, il prefa e la carpenteria. Il centro di formazione, la palestra, il parco, il laghetto, la Cascina e la Villa", racconta il sindacalista. Oggi solo la villa e la Cascina sono rimaste di proprietà di Italtel. Dopo un decennio di tagli, contratti di solidarietà, cassa integrazione e riorganizzazione, i dipendenti sono rimasti 590. Nel Caldera Park, come anticipato alla Rsu di Castelletto, ci saranno solo 380 postazioni, questo significa che i dipendenti continueranno con lo smart working a rotazione. "Dovremmo entrare nella nuova sede a gennaio - aggiunge Dameno - entreremo nella nuova sede a gennaio 2022. In questi tre mesi quasi il 100% dei dipendenti sarà in smart working". Entro dicembre è atteso anche il Piano Industriale della nuova NewCo nata dall’acquisizione di Italtel da parte del Gruppo Psc. E intanto il coordinamento sindacale Fim Fiom e Uilm continua il pressing nei confronii del Ministero dello Sviluppo Economico per l’apertura di un tavolo di settore sull’impiantistica e le telecomunicazioni.

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