Milano: quelle "isole digitali" monumento al degrado

Abbandonati i punti di ricarica installati tra grandi promesse nei vari quartieri Ora il Comune assicura di avere affidato ad A2a il progetto di rinnovamento

Lo stato nel quale sono state abbandonate le isole digitali

Lo stato nel quale sono state abbandonate le isole digitali

Milano - Ruggine e polvere. Ma anche vetri in frantumi, panchine danneggiate e prese che non esistono più. Il wi-fi? Un ricordo. Così come i punti per ricaricare le auto elettriche diventati monumenti al degrado, insieme ai "totem" informativi bersagliati dai vandali e, manco a dirlo, ormai inutilizzabili. Questo il triste spettacolo che si osserva in diverse "Isole digitali" sparse per la città. Sono postazioni tecnologiche e multiservizi che erano state inaugurate in occasione di Expo 2015 per offrire una città sempre più all’avanguardia garantendo a milanesi e turisti l’accesso libero alle informazioni e migliorando la mobilità urbana. I punti prescelti erano 30, da Porta Venezia ad Amendola Fiera, da Gioia M2 a via Hoepli, da piazza Sant’Agostino a Bisceglie, da Niguarda agli slarghi vicini alle università. Una comodità fermarsi a ricaricare il cellulare o il pc, sedersi e intanto usufruire del servizio internet gratuito, oppure verificare informazioni sulle colonnine. Senza dimenticare la possibilità di fare un pit-stop per ricaricare i veicoli elettrici privati. Ma a distanza di 6 anni è cambiato tutto. In via Cusani, a Brera, gli stalli destinati alle auto non inquinanti sono utilizzati come normali parcheggi. Stessa scena anche accanto alla fermata della metropolitana Pagano, linea rossa. I pannelli sono tutti anneriti e non invogliano certo a fermarsi per ricaricare il proprio mezzo, ammesso che l’impianto funzioni ancora. Monitor spenti anche in via Hoepli, dove la gente si siede sulle panchine come se fossero "normali" sedute, perché le prese per le ricariche non funzionano, e in via Bergamini, a due passi dall’Università Statale.

Inservibile pure l’Isola digitale di piazza Argentina, accanto a piazzale Loreto, e quella a Porta Venezia. Senza contare che i vetri dei totem sono stati sfondati e ricoperti di tag (firme) di graffitari o di scarabocchi di vandali. Dotati di sistema touchscreen, questi dispositivi erano nati per fornire informazioni sulla mobilità (scioperi di mezzi o modifiche di fermate, ad esempio) o su appuntamenti culturali ed eventi (per i quali era possibile prenotare i biglietti), e anche per chiamare un taxi ma non solo. Le Isole digitali sono destinate a sparire o avranno una nuova vita? Il Comune risponde che è previsto un progetto di rinnovamento, affidato ad A2A. In cima alla lista, da far risorgere ci sono gli impianti per le ricariche elettriche ma, a seconda della collocazione e delle esigenze, potranno anche ricomparire gli altri servizi. Le tempistiche sono ancora in via di definizione ma si conta di far partire i lavori tra qualche mese.

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